Super treni, Laveno trema «O sottopasso o sarà caos»

«Non siamo contrari al progetto, ma chiediamo che ci venga garantita, tra le opere di compensazione, una via d’uscita dal paese».

Parola di sindaco. Settimana prossima è stato organizzato l’atteso incontro con le Ferrovie dello Stato, ma il sindaco di Laveno Mombello, Graziella Giacon, non retrocede di un centimetro. L’appuntamento si avvicina e il sindaco è sempre più deciso a far valere le ragioni del territorio. «Su questo punto – sottolinea il primo cittadino – non c’è alcun dubbio, come ho già più volte ribadito non c’è nessun tipo di avversità al progetto, ma non si può neanche pensare di mettere in piede una cosa del genere penalizzando un territorio intero in maniera pesante».

Il progetto cui il sindaco fa riferimento è quello ferroviario, scaturito dall’accordo italo-svizzero: un progetto che porterà ogni giorno a Laveno 75 chilometri di treni. «La situazione è molto pesante – insiste il primo cittadino – non ci vuole molto per capire che un accordo del genere, senza le giuste contromisure, produrrà effetti devastanti sul nostro territorio, ma soprattutto per Laveno che è tra i Comuni più penalizzati dal provvedimento».

Il sindaco ne fa soprattutto una questione di sicurezza per le persone e di viabilità, soprattutto per via di del passaggio a livello sulla strada provinciale: «Una decina di giorni fa – racconta il sindaco – per via di un guasto elettrico a un treno, la circolazione ferroviaria è rimasta bloccato circa un’ora. Abbiamo avuto problemi di natura viabilistica enormi. E’ scoppiato un vero e proprio caos, una confusione totale. La viabilità è andata in tilt. Figuriamoci cosa potrà capitare quando arriveranno tutti quei treni e il passaggio a livello resterà chiuso molto più a lungo. Se qualcuno dovesse avere bisogno dell’ambulanza, cosa facciamo? A preoccuparmi è soprattutto la sicurezza della gente».

La soluzione è pronta: «Grazie al commissario Dario Gallie al lavoro degli uffici – insiste il primo cittadino – porteremo una proposta concreta già approvata nel 2010. Mi riferisco al sottopasso. È l’unica soluzione tecnica fattibile per poter avere una via d’uscita dal paese».

Il rischio è il totale isolamento: «Come dicevo – ribadisce Giacon – la priorità è la sicurezza, ma non posso neanche sottovalutare l’aspetto legato alla promozione turistica. Come facciamo a promuovere il turismo se chi viene deve fermarsi ore davanti a un passaggio a livello?». Tutti guardano all’incontro di dopo Pasqua: «Ci aspettiamo – conclude – che le nostre richieste vengano accolte».

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