– È stata ieri la giornata del famigerato “Quizzone”, la temutissima terza prova scritta per i maturandi, che ora si apprestano a scaldare i motori per lo sprint finale degli orali in partenza giovedì. Organizzato quasi ovunque in due turni, l’esame è decisamente “odiato” dagli studenti e si articola in una serie di quesiti, solitamente tre, su quattro (in alcuni casi cinque) materie dell’ultimo anno: le discipline sorteggiate sono comunicate la mattina dell’esame.
Il tutto in due ore e mezza di tempo, ad ingigantire l’ansia; una prova impegnativa e a tratti insidiosa, che varia non solo da scuola a scuola ma anche da commissione a commissione e persino da classe a classe. Al Liceo Classico “Cairoli”, dove sono uscite tre domande aperte per ogni materia, gli studenti ne escono abbastanza provati. «E per fortuna non è uscito greco – spiega Kyle Jewll, V A – anche se matematica ci ha dato un po’
di filo da torcere. Poi sono usciti storia, inglese e scienze, mentre in C al posto di scienze è uscita arte: colpa dell’alternanza delle materie a seconda della commissione. Comunque è andata». Al “Manzoni”, Brian Sala sta sostenendo la maturità nell’unica sezione musicale prevista per legge dell’istituto: la VA M (che sta appunto per Musicale). «Oggi sono uscite due materie interne, storia della musica e tecnologie musicali, e due esterne, fisica ed inglese. Il sorteggio delle interne non era così prevedibile, anche se qualcosa era trapelato. Le domande non erano di una difficoltà esagerata ma nemmeno banali per tipologia». Per il Liceo Musicale “Manzoni” questo è il secondo anno di maturità musicale: la sezione è stata istituita nell’anno scolastico 2011-2012. Anche più impegnativa per i futuri musicisti varesini la seconda prova, partita giovedì 22 e durata due giorni. «Il primo giorno è riservato allo scritto di teoria/analisi o armonia/composizione: quest’anno è uscita l’analisi dell’ottavo minuetto di Alfredo Casella. Ci aspettavamo analisi per l’alternanza ma non un autore neoclassico: siamo rimasti spiazzati. Venerdì abbiamo sostenuto la prova pratica di strumento, la materia caratterizzante il nostro indirizzo: 20 minuti di programma per ciascun candidato, comprensivi di presentazione dei brani. Io sono un basso e ho portato tre arie: due con recitativo, dalla “Serva Padrona” di Pergolesi e dal “Tito Manlio” di Vivaldi, e la terza dalla “Cambiale di Matrimonio” di Rossini; il numero di pezzi variava a seconda della durata, c’è chi ne ha portati quattro». Sono, in tutto, 18 i maturandi del Musicale: tutta la classe è stata ammessa, ma solamente una decina medita di sostenere l’esame di ammissione in Conservatorio. «Il nostro è un liceo che offre una preparazione completa oltre alla specializzazione musicale e alle ore di strumento pomeridiane; molti di noi perfezionano la formazione musicale presso insegnanti privati o al “Malipiero”. Io vorrei tentare la strada del Conservatorio di Parma: mi piacerebbe mantenermi lavorando nella musica, facendo l’insegnante e cantando, ma mi rendo conto che in Italia non c’è un occhio di riguardo per la musica rinascimentale barocca, soprattutto per l’opera, quella in cui vorrei specializzarmi: quindi il mio futuro lavorativo è sicuramente all’estero».