CAVARIA I ragazzi di Cavaria ce l’hanno fatta. «Lo Svarione degli Anelli» è finalmente completo. Centinaia di migliaia i download dell’intera saga, più di ottantamila visualizzazioni dell’ultimo capitolo, «Il ritorno del Padrino – Volume II», nella versione streaming su YouTube, e le singole scene hanno superato da tempo il milione di contatti. Ma Il Fabio e Pujo non diventeranno gli eredi di Carlo Verdone.
Il Fabio, addirittura, è diventato uno dei sempre più numerosi trentenni italiani che decidono di emigrare per trovare un futuro. La sua meta è stata Londra, dove per ora lavora nell’ambito della pubblicità, anche se il suo sogno è quello di fare il giornalista e lo scrittore. Pujo è rimasto a Cavaria con Premezzo e, a sei anni dalla produzione del primo film, continua a fare il grafico, come prima. Eppure qualcosa c’è stato, e i creatori dello Svarione diventano l’ennesima storia di talenti dispersi.
Il cinema italiano è in piena crisi, e l’allarme è arrivato, poche settimane fa, dalla giuria del prestigioso «Premio Solinas», ambito riconoscimento che premia le sceneggiature originali del cinema italiano. L’edizione 2012 non ha avuto alcun vincitore. La motivazione parla chiaro: «la Giuria del Premio Franco Solinas ha preso la dolorosa decisione di limitarsi a selezionare tre progetti finalisti, senza assegnare a nessun copione il Premio per la migliore sceneggiatura e la Menzione Speciale. Infatti, nonostante i progetti finalisti presentassero alcuni spunti interessanti, una buona qualità di scrittura e potenzialità di racconto, tutti evidenziavano ancora la necessità di un profondo e radicale lavoro di sviluppo per arrivare a quelle caratteristiche di completezza e maturità espressiva che da sempre si chiede ai progetti premiati».
Forse i creatori dello «Svarione» non avrebbero risolto il problema. Ma i numeri dei loro quattro film sono lì a dimostrarlo: una storia che regge dall’inizio alla fine, gag a ripetizione senza mai eccedere con la volgarità, e soprattutto tanta attenzione da parte del pubblico del futuro, i ventenni. Che stanno giornate intere sul web. I loro personaggi parlano come i ragazzi che li guardano, e forse è proprio questo uno dei punti di forza del successo dei loro film.
Intanto, sul web la loro «creatura» macina download e visualizzazioni, con decine di migliaia di fan su Facebook. Certo, non sono biglietti staccati al botteghino. Ma se nessuno avrà mai il coraggio di dare una possibilità al nuovo che avanza, cosa potrebbero realmente fare Il Fabio e Pujo non si saprà davvero mai.
e.marletta
© riproduzione riservata