I Killer Bees tornano in Italia. Con un comunicato stampa diramato ieri, la società varesina di hockey su ghiaccio, impegnata fino alla scorsa stagione in terza lega svizzera, ha comunicato che «a seguito delle delibere federali scaturite nel corso dell’ultimo anno, alcune società italiane che partecipavano a campionati stranieri sono state richiamate a giocare all’interno dei campionati organizzati su territorio italiano dalla Fisg».
Per questa ragione, sempre seguendo il comunicato ufficiale, «sono stati obbligati a rientrare in Italia i Varese Killer Bees, l’HC Ambrosiana Milano, l’HC Bressanone e gli Icebears di Dobbiaco. Attualmente queste quattro squadre avranno quindi, secondo la Federazione, l’onere e l’onore di rilanciare l’hockey italiano partendo dal gradino più basso consentito, la serie C. Molto a malincuore, la società, dopo gli ottimi risultati delle ultime stagioni, coronate la scorsa stagione dalla vittoria della Coppa Ticino e dopo aver cercato qualsiasi strada di intermediazione legale nazionale e internazionale, deve prendere atto di dover abbandonare il campionato elvetico dalla stagione 2017-2018».
L’unica soluzione per rimanere in terra svizzera, per i Killer Bees, sarebbe stata quella di fondare una nuova società con sede in territorio elvetico, che si allenasse e giocasse solo oltre confine. Questo avrebbe comportato delle conseguenze sia in termini di costi sia in termini di perdita di identità vedendo svanire l’idea stessa di un team italiano, con giocatori italiani, impiegato in un campionato estero.
Il presidente Matteo Cesarini commenta così questa scelta forzata dalla federazione: «È il momento di fare tesoro di quanto abbiamo vissuto in Svizzera, mettendoci subito al lavoro per sfruttare la nostra esperienza oltreconfine come valore aggiunto da utilizzare in patria, in quella che sarà una sfida del tutto nuova e che speriamo possa offrire oltre che risultati sportivi positivi, anche un termine di paragone accettabile in termini organizzativi».