Ginevra, 7 ott. (Apcom) – Un manifesto della destra populista elvetica, nel quale è rappresentata una donna velata davanti a una bandiera svizzera coperta di minareti, è suscettibile di “istigare all’odio” razziale. E’ l’opinione della Commissione federale contro il razzismo (Cfr), un organismo pubblico consultivo cui si erano rivolti i municipi di alcune città svizzere per un parere.
Il manifesto dell’Udc (Unione democratica di centro, destra nazionalista e xenofoba con la maggioranza relativa nel parlamento svizzero) invita a votare al referendum del 29 novembre prossimo in favore del divieto della costruzione di altri minareti in Svizzera.
Le città di Basilea e Losanna non hanno atteso il parere del Cfr per vietare il manifesto che, come spiega un comunicato del municipio di Losanna, “rappresenta una donna in burqa con lo sguardo minaccioso e minareti con le sembianze di missili che penetrano nella bandiera svizzera”.
“Vi sono dei limiti alla libertà d’opinione; bisogna rispettarli se si vogliono proteggere le minoranze contro le discriminazioni e tutelare la società svizzera da espressioni che possono fomentare l’odio”, scrive la Commissione. “Il messaggio che si vuol far passare – prosegue la motivazione – è che la minoranza musulmana voglia dominare la popolazione svizzera, opprimere la donna e calpestare i diritti fondamentali. Il che equivale a una diffamazione della popolazione musulmana pacifica della Svizzera”.
Lanciata nel 2008, la campagna “anti-minareti” è sostenuta da un gruppo di parlamentare dell’Udc che li considerano non un’espressione religiosa ma “il simbolo esteriore di una rivendicazione politico-religiosa del potere, che mette in pericolo i diritti fondamentali”.
La Svizzera conta 310.000 musulmani su una popolazione di 7,5 milioni di abitanti.
Fcs
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