VARESE – “L’esito del sequenziamento dei primi tamponi effettuati ai passeggeri in arrivo dalla Cina a Malpensa ci rassicura. Il team del laboratorio dell’Asst Sette Laghi ha infatti riscontrato solo sottovarianti di Omicron già presenti sul territorio italiano e da cui siamo protetti. Continueremo comunque a sequenziare i tamponi positivi per confermare i primi risultati”. Così in una nota il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana commenta l’esito del sequenziamento dei primi 15 tamponi positivi, arrivato questa mattina dal laboratorio dell’Asst
Sette Laghi, effettuati il 26 dicembre dai passeggeri di due voli provenienti dalla Cina a Malpensa. “Voglio sottolineare – evidenzia Fontana – che questa volta finalmente c’è stata un’azione coordinata tra Regione e Governo nazionale e in breve tempo si sono adottati provvedimenti che ci hanno consentito di avere un primo quadro di quanto sta accadendo nel Paese Asiatico”. Per questo “ringrazio anche il premier Giorgia Meloni e il ministro dei Trasporti Matteo Salvini per essersi fatti già portavoce in Europa della richiesta di un coordinamento a livello europeo – ha concluso – perché è chiaro che controllare solo i voli diretti e non quelli che fanno scalo, sia un’azione incompleta”.
L’Asst Sette Laghi
Da parte sua la responsabile del laboratorio di microbiologia di Asst Sette Laghi spiega che “il sequenziamento dei 15 tamponi ha portato a rilevare tutte varianti Omicron del Sars-CoV-2 di diversi lineage, nessuno dei quali predominante e tutti già conosciuti in Italia”.
Il laboratorio di microbiologia dell’ospedale di Circolo di Varese – sottolinea una nota diffusa da Regione Lombardia – è uno dei centri di riferimento regionale per il sequenziamento delle varianti e per questo partecipa regolarmente a delle survey nazionali con l’obiettivo di verificare la circolazione delle varianti del virus in Italia. “L’operazione è complessa e delicata”, affermano i responsabili del laboratorio. “Quando abbiamo ricevuto i tamponi – continuano – abbiamo innanzitutto dovuto estrarre l’Rna virale. A quel punto, abbiamo caricato l’Rna estratto, che tecnicamente di chiama Wgs (whole genome sequencing), sul sequenziatore che, in circa 13 ore, ci ha dato il dettaglio delle sequenze delle basi azotate corrispondenti ad ogni variante. Abbiamo quindi caricato queste sequenze sul data base nazione ‘Icogen’, che permette di confrontarle con tutte quelle già individuate e note in Italia. Nel nostro caso, il risultato è stato confortante: si tratta di varianti Omicron, di diversi lineage, tutte già note”.