Bari, 19 set. (TMNews) – Chiusa l’indagine sulle escort portate nelle residenze del premier, tra il 2008 e il 2009, la procura di Bari ha aperto un nuovo fascicolo di indagine sugli appalti che Gianpaolo Tarantini e “il suo comitato d’affari pugliese” – come scrivono i finanzieri nelle carte d’indagine – avrebbe cercato di aggiudicarsi cercando contatti in Finmeccanica e Protezione civile.
I pm Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis hanno stralciato il fascicolo sugli affari dall’inchiesta madre, ipotizzando i reati di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta e alla corruzione. L’attenzione è concentrata sui vertici Finmeccanica, ma non solo. Nel mirino ci sono almeno dodici appalti per 51 milioni di euro. Appalti che Gianpi avrebbe voluto , senza alla fine riuscirci, far aggiudicare al suo amico imprenditore Enrico Intini. Sfruttando il rapporto confidenziale con Silvio Berlusconi,
l’ex imprenditore pugliese delle protesi sperava di accreditarsi nel mondo dell’ imprenditoria. La lente di ingrandimento dei pm baresi si sta concentrando su opere tecnologiche per la Protezione Civile curate dalla società Sel Proc del gruppo Finmeccanica. In particolare su sei procedure per l’ampliamento della Rete Isoradio sulle autostrade A24/A25/A14 e su alcuni raccordi del valore di 2,3 milioni, tre appalti da 7,8 milioni: due per la fornitura di strutture per l’emergenza derivante da terremoti, l’altro per l’acquisto di strumenti di radiolocalizazione dei mezzi terrestri e delle persone della Protezione Civile.
I magistrati stanno tenendo conto anche del mega appalto da 22,7 milioni per la costruzione della dorsale in ponte radio della Protezione civile, e di quello per la fornitura di beni e servizi per il G8 dell’Aquila da 17,8 milioni. Non si conoscono ancora gli indagati. Potrebbero essere cinque. Il nuove filone investigativo è stato avviato quattro mesi prima dell’incontro del 21 gennaio 2009 nell’hotel De Russie di Roma, di cui si parla nelle intercettazioni trascritte dalla guardia di Finanza.
Alla riunione parteciparono Tarantini, Lea Cosentino, ex direttore geenrale della Asl Bari, Rino Metrangolo, dirigente del gruppo Finmeccanica che si è dimesso qualche giorno fa e gli imprenditori pugliesi Cosimo Catalano della Supernovà di Lecce e lo stesso Enrico Intini. I militari sentirono che Tarantini proponeva a Cosentino di frazionare la procedura in tre parti: una da affidare a Intini, una a Catalano e l’altra ad una società riconducibile a Finmeccanica. La nuova inchiesta punta anche ad approfonidre i rapporti che Tarantini e Intini hanno avuto con i manager di due società del gruppo
Finmeccanica: il direttore esecutivo della Seicos spa, Domenico Lunanuova, e con Metrangolo, ex consigliere di amministrazione della Seicos e presidente della Ssi. La Seicos è la società che assieme alla Selex Sistemi Integrati (guidata da Marina Grossi) aveva costituito la Sel Proc a cui il governo aveva stanziato 280 milioni per l’acquisto, attraverso appalti, di sistemi tecnologici per la previsione e gestione delle emergenze per la Protezione Civile.
Xba
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