«Tavecchio massacrato ma è lui l’innovatore»

Mario Macalli è in gran forma. Chi lo immagina sulla difensiva o addirittura nell’angolo, per essere il primo grande elettore del contestatissimo Carlo Tavecchio alla presidenza della Federcalcio, si rassegni a un altro Macalli. Meglio, al tradizionale presidente della Lega Pro: primo artigliere e sempre con un’invidiabile santabarbara.

Con una precisione chirurgica hanno tirato fuori in questi giorni il mio rinvio a giudizio per la vicenda giudiziaria che mi vedrebbe coinvolto nel fallimento del Pergocrema. Dopo aver massacrato Tavecchio il fuoco si sposta sul sottoscritto, che è dalla sua parte.

Tavecchio ha sbagliato a dire quella frase, punto. Non sarà uno da liceo classico, ma ha chiesto scusa più volte. Gesù Cristo ha perdonato le più grandi peccatrici, qui non si vuole prendere in considerazione il valore intrinseco della frase: sbagliata, sia chiaro, però va presa come una battuta fuori luogo. Mentre i fatti di Tavecchio parlano di tutt’altra persona, che non è affatto razzista, e di uno che nel calcio ha innovato.

Va assolutamente evitato. Chi parla di questo non conosce la storia del calcio italiano. Nei sei precedenti casi di commissariamento, ci sono stati solo disastri. Ai miei presidenti di Lega Pro ho detto lunedì che di sicuro il commissario ridurrebbe le squadre da 60 a 36, e questa è una prospettiva ottimistica.

24 di loro andrebbero a casa. Quindi sarà bene che lunedì prossimo, quando è prevista la votazione del presidente, non si arrivi a quella soluzione.

Il 51 per cento.

Col tempo la gente si accorgerà chi è capace di agire e chi di parlare. È vergognosa la campagna mediatica contro Tavecchio. Prima gli hanno dato del razzista, poi, di a fronte a una realtà che non esiste, hanno cominciato a dirgli che era inadeguato. Perché, quell’altro è adeguato?

Chi se no? Sono solo in due. Premesso che sono amico di Demetrio, si dice che rappresenta il cambiamento: ma se è da otto anni in federazione. Cosa ha fatto? Che provvedimenti ha preso? Come ha innovato il calcio? Che interventi ha fatto durante i consigli federali? Si vada a prendere i verbali e si vedrà. E poi: annuncia le dimissioni da vicepresidente federale prima dei Mondiali, ma partecipa lo stesso ai consigli federali, e allora non sei dimissionario. E secondo me, visto che era il capo delegazione in Brasile, dovrebbe spiegare alla gente quali sono state le cause del disastro della nazionale.

Ah sì? Lo sa che vent’anni fa il solo Macalli propose Rivera? Ma i poteri forti, parlo della Juventus, votarono Nizzola. E gli stessi poteri forti che oggi vogliono Albertini bloccarono la candidatura di un giovanissimo Abete, facendo valere il diritto di veto che Tavecchio vuole invece abolire. Prendemmo il 66% quando per vincere serviva il 97%.

Bella questa storia dei settantenni che sono da buttare. Per certi siamo tutti rincoglioniti, mi passi il termine. Invece bisogna rottamare quelli che non hanno cervello: quelli lì sì che sono pericolosi. Al nostro calcio serve valorizzare le capacità, non farne una questione anagrafica.

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Abbiamo preso atto della situazione economica generale e del default di piazze importanti, portando le squadre a 60. E vorrei anche dire che siamo stati i primi a volere i budget preventivi: ci dici quanto spendi e dove prendi i soldi. Gli altri parlano e noi facciamo i fatti.

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Abbiamo venduto 1.200 partite e tutte si potranno vedere in streaming. Non ci sono abbonamenti, come su Sky e Mediaset Premium: con una cifra di quattro o cinque euro il tifoso potrà vedere, anche sul telefonino, la partita della propria squadra. E si potranno vedere gli highlights di tutte le partite di Lega Pro.

Sicuramente avremo gare anche a mezzogiorno. La giornata di Lega Pro andrà spalmata dal venerdì al lunedì. Il 12 agosto vareremo i calendari e presenteremo questa novità con Romy Gai, che è stato direttore marketing della Juventus. Ai primi di settembre andremo anche a Londra a dire chi siamo.

Vendiamo gli spazi pubblicitari: questo vuol dire aiutare i nostri presidenti che lavorano e tirano fuori quattrini per il bene del loro territorio, dando visibilità alla squadra di calcio.

Al mio amico De Salvo dico che ci sono delle delibere federali e che le regole vanno rispettate. Mi fermo qui per non dire cose che nella mia veste non potrei esternare.

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Quello che hanno fatto a Tavecchio in queste settimane non l’ho mai visto fare contro nessuna persona. Lo hanno disonorato e non è da Paese civile.

Quando hai affrontato gravi malattie e ne sei uscito, tutto il resto non ti fa paura. Nel mio testamento ho lasciato due cose: primo, se dovessero fare di tutto per disonorarmi, mia moglie deve spendere anche l’ultimo centesimo per difendermi, vendere ogni proprietà. E secondo, non voglio nessuno ai miei funerali tra chi mi ha dato addosso.

Meglio. L’importante che ci siano i miei due gatti.

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