Samarate – «Mi dispiace che si debba arrivare a fatti di questo tipo perché si dia peso alle indicazioni di persone competenti». A parlare è Simona Aspesi, fino allo scorso autunno assessore alla Sicurezza.
Le «persone competenti» sono «la Polizia locale e l’Arma dei Carabinieri, autorità che monitorano il territorio» con le quali l’ex esponente dell’esecutivo si era confrontata per predisporre un progetto per la videosorveglianza.
Il tema che è all’origine della rottura con il resto della Lega Nord, partito cui faceva riferimento, sfociata nelle sue dimissioni.
Sabato sera, subito dopo la rapina che ha visto il ferimento di una commessa della macelleria di via Locarno, il sindaco Leonardo Tarantino aveva parlato della necessità di rivedere i piani per le telecamere. «Ci eravamo concentrati sulle aree urbane, bisogna prendere in considerazione anche le strade», le parole del primo cittadino.
Capo della giunta che riprende dunque la direzione imboccata da Aspesi, ma bocciata dal Carroccio.
«Quando si parla di videosorveglianza», incalza ora l’ex assessore, «bisogna considerare le esigenze delle forze dell’ordine che operano sul territorio. Non bisogna guardare l’aspetto politico, né pensare al ritorno di immagine: conta solo la sicurezza».
Con questo obiettivo «avevamo definito un progetto che comprendeva sì le aree urbane», come richiesto dai padani, «ma dava prevalenza al controllo del territorio». Ovvero non si limitava a sorvegliare le piazze, ma teneva sott’occhio tutte le vie d’accesso alla città.
Per citare il caso specifico «su via Locarno dovevano esserci alcune telecamere, ma avevamo pensato di installarle anche lungo le vie alternative, così da poter coprire tutte le vie di fuga possibili».
Ci fossero state già sabato, le videocamere avrebbero certamente ripreso i due che, dopo aver rapinato la macelleria e sparato alla commessa, si sono allontanati in motorino. Invece oggi gli inquirenti sono costretti a sperare che la telecamera installata sulla vicina farmacia possa aver realizzato delle immagini. E augurarsi che possano fornire elementi anche parziali utili per una ricostruzione di quanto accaduto.
Mentre la politica pensa a riprendere in mano un progetto che era già stato definito mesi fa. «L’investimento complessivo era compreso tra i 300 ed i 350mila euro», conclude l’ex assessore, «e il progetto era studiato perché potesse essere realizzato in diverse fasi». Rimasto nel cassetto, toccherà ora a uno dei più fieri oppositori di Aspesi riportarlo in auge. Stando infatti a fonti interne alla maggioranza, è questione di pochi giorni perché Enrico Puricelli (Lega Nord) lasci il consiglio comunale per entrare in giunta, dove si occuperà appunto di Sicurezza.
Riccardo Saporiti
p.rossetti
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