CADEGLIANO VICONAGO E’ finito in carcere un uomo di 55 anni originario di Mazara del Vallo ma residente ad Arcisate, con l’accusa di tentato omicidio nei confronti di una donna di 75 anni di Cadegliano Viconago. I fatti risalgono alle 10 di domenica scorsa quando l’uomo si era recato nell’abitazione dell’anziana amica per farle visita.
I due, secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Marchirolo hanno parlato per circa mezz’ora, discutendo sulle reciproche condizioni di salute. Nulla lasciava presagire quello che sarebbe successo di lì a poco. L’uomo, difatti, sarebbe stato colpito da un improvviso raptus di follia, sulle cui cause a tutt’oggi occorre fare ancora piena luce e, approfittando del fatto che l’anziana donna fosse impegnata a scrivere la lista della spesa, si è avvicinato alle sue spalle, infilando un sacchetto di plastica in testa alla malcapitata, cercando di soffocarla stringendole il collo con entrambe le mani.
La donna, sul punto di perdere i sensi, è riuscita con coraggio e forza d’animo a strappare il sacchetto di plastica e a chiedere aiuto. In suo soccorso è intervenuto un vicino di casa che, entrato in casa, l’ha trovata riversa a terra dolorante in cucina; vicino alla vittima si trovava ancora l’uomo di 55 anni, in evidente stato confusionale.
Resosi conto di quello che aveva fatto, si è quindi allontanato velocemente dalla casa. Immediato l’allarme. Nell’abitazione dell’anziana sono giunti, in pochi minuti, i Carabinieri di Ponte Tresa e un’ambulanza del 118.
Per fortuna le condizioni della donna sono subito apparse non preoccupanti, anche se evidenti risultavano le abrasioni al volto e al collo. Ai Carabinieri la donna ha raccontato che quello che considerava un amico si era presentato a casa sua già impugnando il sacchetto di plastica. A ciò non aveva dato alcun peso, poiché il suo comportamento non lasciava presagire intenzioni ostili.
Il sacchetto di plastica è stato recuperato e sequestrato dai carabinieri, che nell’abitazione dell’anziana donna hanno effettuato tutti i rilievi tecnici necessari per ricostruire con precisione i drammatici momenti vissuti dalla donna.
Sapendo di non avere alcuna possibilità di fuga, l’uomo si è poi costituito ai carabinieri di Marchirolo, confermando l’accaduto senza però fornire motivazioni del suo gesto.
Le indagini sono coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Varese, Massimo Politi. L’uomo si trova rinchiuso nel carcere dei Miogni.
s.bartolini
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