– A Bobbiate una nomade tenta la famosa «truffa dell’anello», ma i bobbiatesi non ci cascano e chiamano la polizia. La truffatrice è stata denunciata.
Tutto questo venerdì mattina, in piazza Bossi.
«Ero in auto, al telefono, quando ho sentito picchiare il sul finestrino. Ho guardato e ho visto una nomade con un cappello. Questa si è abbassata, come per raccogliere qualcosa da terra, e poi mi ha fatto vedere un anello».
«Non parlava,
ma mi mostrava il gioiello, come per dire, “guarda che bello, lo hai perso tu?” – racconta la signora, che con prontezza ha sventato la truffa – Ho subito capito cosa stava accadendo e allora le ho gridato: “Io non ci casco, chiamo la polizia”».
La nomade, a quel punto, si è diretta in tutta tranquillità verso la pasticceria della piazza, ma la signora è stata più veloce. L’ha preceduta, ha dato l’allarme alle persone che si trovavano lì e poi ha chiamato il 112.
Gli agenti sono corsi in via Daverio, dove la truffatrice si era diretta, e sono riusciti ad individuarla. Questa aveva con sé un bel numero di anelli.
L’accaduto è stato postato su Facebook, nel gruppo “Sei di Varese se…”, totalizzando parecchi commenti. Tra cui quello di una persona che ha riferito di aver assistito alla stessa truffa in piazza Monte Grappa.
La cosiddetta truffa dell’anello si svolge così. Il truffatore raccoglie da terra un anello – posizionato in un posto strategico o fatto cadere apposta – e chiede alla vittima se sia stata lei a perderlo. Alla risposta negativa, il truffatore propone di tenere l’anello in cambio denaro.
L’anello utilizzato a Bobbiate era una fede spessa, che può sembrare d’oro a chi non se ne intende. Raramente la persona accetta «l’affare».
Ma spesso basta un attimo di disorientamento, in cui il malcapitato si guarda le mani per verificare che tutti gli anelli siano al loro posto, per offrire al truffatore, abile prestigiatore, la possibilità di «far sparire» portafogli o cellulari.
«Basta davvero un attimo a queste persone per rubare l’oggetto su cui hanno messo gli occhi – spiega la signora, che è stata vittima di un furto in ufficio – Ricordo che sono entrati in due, mentre con una mano mettevo al riparo la borsa, uno si è avvicinato alla scrivania. Ci ha passato sopra il cartello con scritto “aiutami ho fame” e il mio cellulare si era volatilizzato».
La truffa dell’anello è frequente nelle metropoli, a Milano, Roma e Parigi. Davvero strano che sia stata tentata nella tranquilla Bobbiate.
Nel rione, in settimana, sono state segnalate visite di una misteriosa signora che suonava i campanelli per vedere fiori.
L’ultima volta che è accaduto qualcosa di analogo è stato prima di Natale, quando le visite di una coppia di fioristi hanno anticipato una serie di furti nelle case, messi a segno nelle ore pomeridiane. Solo una coincidenza? Bobbiatesi, meglio stare in guardia.