Truffatori maldestri scordano i documenti sul luogo del delitto: denunciata una marocchina di 35 anni, caccia al complice. E l’autorità inquirente avvisa: non accettate assegni a saldo di ricariche su carte pre pagate, gli assegni potrebbero essere “farlocchi”.
Quella di ieri ai danni di una tabaccheria di Gazzada Schianno non è la prima truffa di questo genere: sono almeno una quindicina le denunce arrivate nell’arco di due mesi alla procura della Repubblica di Varese. Il modus operandi è sempre lo stesso: ci si presenta da un tabaccaio o da un esercizio commerciale con Lottomatica e si chiede di ricaricare la propria carta pre pagate. Nell’ultimo caso la ricarica era da 500 euro su Postepay, ma in altre occasioni la cifra ha toccato anche soglia due mila euro. A ricarica eseguita i truffatori saldano con un assegno: gli assegni poi mandati all’incasso sono risultati o scoperti oppure addirittura riconducibili a conti corrente estinti da anni.
Il tabaccaio di Gazzada non si è però lasciato ingannare: all’uomo e alla donna che gli porgeva il tagli andino di pagamento ha detto non posso accettarlo. I due hanno iniziato un teatrino dichiarando di non avere contanti, quindi di non poter restituire quanto accreditato avendo scordato il pin della carta. Poi, capito che il tabaccaio stava per chiamare le forze dell’ordine, sono fuggiti alla chetichella.
L’esercente, però, è riuscito a trattenere i documenti forniti dalla donna come credenziale per l’accreditamento. Gli inquirenti stanno ora verificando se il nome che compare sulla carta di identità corrisponde effettivamente a quello della truffatrice e se la coppia in fuga possa essere collegata agli altri colpi messi a segno in zona.
© riproduzione riservata