TRADATE Il cerchio si è chiuso. Ieri il tribunale di Varese ha condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione Maurizio Nucida, milanese domiciliato a Gazzada Schianno. Era lui, secondo l’accusa sostenuta dal pubblico ministero Massimo Baraldo, il telefonista che con le sue chiamate anonime aveva terrorizzato un noto odontoiatra di Tradate.
Nucida, che ieri era difeso dall’avvocato Paolo Valenzano, è stato riconosciuto colpevole di tentata estorsione. Insieme ad altri due complici, che erano già stati giudicati e condannati nel 2009, aveva cercato di costringere il dentista a pagare la bella somma di 250 mila euro.
Il medico è un professionista single, di età ormai matura, piuttosto agiato: bella casa, bella macchina e tutto quanto il resto. Ai tre uomini doveva essere sembrato la vittima ideale: ricco abbastanza da potersi permettere di pagare senza fiatare (magari anche una cifra inferiore a quella richiesta in prima battuta) pur di conservare la propria tranquillità.
I fatti contestati risalgono al periodo che va dal gennaio al marzo 2007. L’odontoiatra era entrato nel mirino di uno dei suoi clienti: quel Costante Zacchetti di Carbonate (Como) che, insieme all’amico Leonardo Fondini (entrambi, come detto, sono già stati condannati con rito abbreviato a tre anni di reclusione), aveva architettato tutto.
L’incubo per il dentista era iniziato a fine gennaio 2007 quando aveva trovato nella cassetta delle lettere una busta. Al suo interno c’era un proiettile da fucile calibro 12 e un foglio formato A4 su cui era vergata la richiesta di 250 mila euro. Quindi erano giunte le telefonate anonime (cinque in tutto) partite da cabine telefoniche di Borgomanero, Varese e Buguggiate (dall’autogrill). Avevano un tono truce e minaccioso: dall’altra parte della cornetta, secondo la procura, c’era Maurizio Nucida
Per rendere ancora più convincente la richiesta, nella notte fra il 27 e il 28 febbraio qualcuno aveva sparato anche alcuni colpi d’arma da fuoco contro il portone del garage del dentista. Il 7 marzo il telefonista anonimo (Nucida, secondo la procura) aveva di nuovo contattato l’odontoiatra minacciandolo esplicitamente di morte.
Il dentista, che in passato aveva subito furti molto rilevanti, si era così rivolto alle forze dell’ordine per chiedere aiuto.
Le indagini condotte dai carabinieri di Tradate avevano infine portato all’identificazione dei tre presunti responsabili e al loro arresto il 20 ottobre 2007.
Ma per l’avvocato Valenzano, Nucida non c’entra nulla. A metterlo in relazione agli altri due ci sarebbero solo amicizie sbagliate, fragili indizi e sfortunate coincidenze. Tra l’altro, le perizie foniche non avrebbero provato al di là di ogni dubbio che la voce dell’estorsore sia davvero quella di Nucida. Per questo il legale già annuncia ricorso in appello.
e.marletta
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