MYANMAR – Il bilancio provvisorio delle vittime del devastante terremoto che ha colpito il Myanmar venerdì scorso continua a salire. Secondo quanto comunicato dal primo ministro della Malesia, Anwar Ibrahim, il numero delle vittime accertate ha superato i 1.700 morti, con almeno 300 persone ancora disperse e circa 3.400 feriti. Le stime più allarmanti indicano che il bilancio finale potrebbe arrivare a oscillare tra i 10.000 e i 100.000 morti.
In un contesto già segnato dalla violenza e dal conflitto, le forze armate del regime militare birmano hanno intensificato gli attacchi. Recentemente, sette ribelli birmani sono stati uccisi durante un raid aereo delle forze armate. La situazione nel Paese rimane drammatica, con le autorità locali che faticano a fare fronte all’emergenza.
Nel frattempo, il Papa ha lanciato un appello alla pace durante l’Angelus, esprimendo solidarietà e vicinanza al popolo birmano. Il Myanmar, già segnato da una crisi politica e sociale, si trova ora ad affrontare una catastrofe naturale che complica ulteriormente la già difficile situazione umanitaria.
Le operazioni di soccorso sono in corso, ma le difficoltà logistiche e le tensioni politiche continuano a ostacolare gli aiuti. La comunità internazionale segue con apprensione l’evolversi degli eventi, sperando che le forze di pace possano prevalere su un conflitto che sembra non avere fine.