06 Lug 2011
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Washington, 6 lug. (TMNews) – Un presunto terrorista somalo, accusato di legami con gli estremisti di al Shabab e con al Qaida nella penisola araba (Aqpa), sarà processato a New York. Ma il suo caso farà parlare negli Stati Uniti per altri motivi.
Ahmed Abdulkadir Warsame, un ragazzo sui 25 anni, è stato catturato il 19 aprile nel golfo Persico e detenuto per oltre due mesi a bordo di una nave della Marina americana, negandogli qualsiasi diritto e sottoponendolo a duri interrogatori. Una detenzione illegale, come ai tempi di George W. Bush, che pone nuovi interrogativi sui metodi usati dagli Stati Uniti per combattere il terrorismo. Si tratterebbe del primo detenuto ‘segreto’ durante la presidenza Obama, con cui il ‘New York Times’ ha deciso di aprire, questa mattina, la sua edizione online.
L’amministrazione si è difesa sostenendo che la lunga detenzione in mare è giustificata dal fatto che si tratta di un prigioniero di guerra. Cadendo, però, in contraddizione, visto che il Dipartimento di giustizia vuole processare Warsame in un tribunale civile. Una scelta che, peraltro, si scontra con una legge del Congresso: per evitare che i processi militari di Guantanamo siano trasferiti in sede civile, ha vietato il trasferimento sul suolo americano dei terroristi arrestati.
Un funzionario americano ha comunque assicurato all’agenzia Afp che l’accusato è stato interrogato secondo le regole in vigore nell’esercito, che vietano le tecniche violente di interrogatorio. Il presunto terrorista, ha poi spiegato la fonte, avrebbe rivelato “delle informazioni utili”. Prima di comparire, ieri, davanti al tribunale federale di New York, l’uomo era stato interrogato dall’Fbi. E’ accusato di aver fornito, tra il 2007 e l’aprile 2011, materiale e denaro agli estremisti di al Shabab e di Aqpa; sarebbe anche coinvolto nella morte di almeno una persona. Per il suo ruolo nelle due organizzazioni terroristiche, rischia la pena di morte.
(con fonte Afp)
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