Tettamanzi sprona i sindaci “Siate generosi con la gente”

BESOZZO Un messaggio di speranza quello lanciato ieri dal cardinale Dionigi Tettamanzi in visita pastorale nel decanato di Besozzo. Un bagno di folla ha salutato l’arrivo dell’arcivescovo di Milano, accolto dal vicario episcopale monsignor Luigi Stucchi, dal parroco e decano don Sergio Vegetti, dai sacerdoti e dai fedeli delle ventisette parrocchie che compongono il decanato besozzese.
Il primo pensiero del cardinale è andato ai sacerdoti che con lui hanno concelebrato la messa e alle 212 suore del decanato.

Una missione quella sacerdotale segnata da difficoltà; i sacerdoti scarseggiano e la strada è quella di unificare le parrocchie. «A ciascuno di voi va la mia stima, la mia gratitudine ed il mio affetto per il vostro generoso servizio; ai fedeli laici dico di essere vicino ai preti e a collaborare con loro. La comunione non impoverisce ma anzi arricchisce, occorre rivoluzionare la mentalità» ha sottolineato l’arcivescovo, che si è rivolto alle decine di chierichetti che hanno servito messa con lui. «Spero che questa visita pastorale possa accendere in qualche cuore una chiamata a diventare sacerdote o suora» ha detto Tettamanzi.
Stracolma la chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro a cui erano collegati attraverso dei maxischermi anche il sagrato, il santuario del beato Nicone e la chiesa di S. Anna. Molto partecipata la messa, allietata dalla presenza di circa 150 cantori appartenenti alle varie corali del decanato. Nelle prime file anche i sindaci e assessori in fascia tricolore. Anche a loro si è rivolto con convinzione l’arcivescovo. «Esercitare l’autorità oggi è molto complesso – ha ricordato Tettamanzi – siate generosi, ricordate alla gente i loro diritti ma anche i loro doveri; fate fiorire l’autentica libertà che non porta esclusioni ma anzi accoglie gli ultimi». Il vescovo si è rivolto alle famiglie e a coloro che soffrono. «Dio è dalla parte della famiglia – ha sottolineato il cardinale – i genitori non abdichino mai al loro ruolo di educatori e i figli per essere felici siano liberi; libertà che significa essere responsabili».
Il vescovo ha fatto un accenno alle bellezze naturali del Varesotto. «E’ un richiamo alla bellezza della fede» ha detto Tettamanzi che alla fine dell’omelia si rivolge alla Madonna «madre della speranza di cui abbiamo grande bisogno». Le offerte raccolte durante le celebrazione sono state destinate al fondo diocesano per le famiglie. Al termine della messa, l’arcivescovo Tettamanzi si è intrattenuto a lungo, come di consueto, ai piedi dell’altare per salutare uno ad uno tutti i fedeli presenti. Un abbraccio emozionante.

b.melazzini

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