Thailandia/ Tigrotto nella valigia, insieme a un peluche


Bangkok, 28 ago. (Ap)
– A due mesi di età, è talmente carino che sembra proprio un peluche, ma è di carne ed ossa e crescerà: il cucciolo di tigre scoperto domenica nella valigia di una signora all’aeroporto di Bangkok però era infilato a fianco di un collega di pezza, nel tentativo di confondere le idee. Era stato drogato e non si muoveva. Ma sebbene piccolo, era pesante: troppo pesante, e al check in la valigia è stata controllata ai raggi x, che hanno rivelato il clandestino tigrato.

La 31enne tailandese, che cercava di partire per Teheran, è stata arrestata. All’aeroporto di Bangkok esiste un posto di controllo per gli animali selvatici e di cose bizzarre se ne vedono tante. Ma l’agente Nirath Nipanant si stupisce: “non si trattano così gli animali. Se avesse passato il check in sarebbe finito nella stiva per quattro o cinque ore, con scarse possibilità di sopravvivenza”.

Stordito ma vivo, il cucciolo è stato portato al Dipartimento per la protezione della fauna selvatica, dove viene allattato col biberon ma a distanza di giorni non si è del tutto ripreso. Un test del Dna dovrebbe cercare di accertarne l’origine e capire se era nato in libertà o in cattività.

Insomma, il traffico di animali esotici non è un problema solo italiano. La Thailandia sta cercando di irrigidire le sanzioni; oggi si rischiano quattro anni di carcere e una multa di 40mila baht, circa 1.300 dollari. Il Dipartimento vorrebbe vedere aumentare la pena a 10 anni di carcere. Il cucciolo avrebbe potuto fruttare tremila dollari e più sul mercato iraniano, dove è di moda tenersi in casa animali esotici finchè non crescono troppo. E in Asia gli esemplari di tigre sono in drastico calo per colpa della distruzione del loro habitat, ma anche dei bracconieri che vendono le pellicce tigrate e certe parti per usi medicinali, soprattutto in Cina.

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