Dopo 26 anni torna a casa il Ritratto di Cristo, dipinto del diciassettesimo secolo attribuito al bustese . Il dipinto, olio su tavola di 64×48 centimetri, era stato rubato nella notte tra il 16 e il 17 gennaio del 1989 in una villa di Castiglione Olona. I ladri, rimasti al momento ignoti, rubarono oltre al prezioso quadro, oggi stimato in 120mila euro di valore, altri oggetti e preziosi. Il furto fece scalpore perché il bottino complessivo ammontava a svariate centinaia di milioni di lire. In una notte da quella villa sparì una fortuna e il furto fu giustamente considerato un furto su commissione.
Nel novembre del 2011, i carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Roma e i colleghi di Monza, facendo ricerche su un sito specializzato, che censisce risultati d’asta di tutto il mondo, hanno accertato che il quadro era stato posto in vendita nel 2004 dalla Sotheby’s di Londra. Il dipinto fu acquistato da un italiano che lo custodì sempre nel Regno Unito. Salvo per un periodo di sei mesi nel 2006 quando il quadro tornò in Italia per essere esposto in una mostra milanese. Fu quell’emersione a portare i carabinieri nel 2011 sulle tracce del Cristo perduto. La presenza alla mostra fu rilevata e l’opera venne “schedata”.
Fu il pubblico ministero varesino ad aprire un’inchiesta nel 2011 quando i militari di Roma e Monza segnalarono il ritrovamento del quadro rubato nel Regno Unito. Politi attraverso una rogatoria internazionale, aveva chiesto di far rientrare in Italia il dipinto. Le ipotesi di reato formulate erano state quelle di ’’ricettazione’’ e ”riciclaggio’’ (reati non ancora prescritti secondo la legge italiana), nonchè di furto e esportazione illecita di opera d’arte (reati invece ormai prescritti).
Nel corso delle indagini erano stati rintracciati anche gli eredi del proprietario del dipinto che se l’era visto rubare. Agli eredi erano state mostrate le foto del quadro scovato su quel sito e questi avevano riconosciuto , senza ombra di dubbio, il dipinto appartenuto al loro padre, ormai scomparso. L’opera, sebbene mai dichiarata dalla Soprintendenza bene di interesse culturale , è stata però riconosciuta come opera di “autore noto’’, con riserva di esprimere una valutazione una volta avuto a disposizione il dipinto. Le indagini serrate dei militari, e gli accertamenti eseguiti dagli uomini del Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche di Roma, hanno permesso di risalire al proprietario dell’opera a sua volta estraneo al furto del quadro. Che ha infine acconsentito a far rientrare il prezioso dipinto in Italia.