TRADATE L’incubo dell’influenza suina ha “contagiato” anche i dipendenti comunali di Tradate che lunedì mattina hanno allontanato dal municipio un collega appena rientrato dal Centro America. Al ritorno da una settimana di ferie trascorsa proprio in Messico – in questi giorni al centro dei riflettori internazionali per l’epidemia influenzale – il responsabile dell’area urbanistica del comune, Marco Padovan, si è presentato al lavoro perfettamente in salute e pronto per riprendere l’attività. Con grande sorpresa, non appena varcata la soglia del palazzo comunale,
l’architetto però non è stato però accolto con le domande di rito previste dall’etichetta del “buon collega di lavoro”, ma dall’insolita richiesta di lasciare il municipio seduta stante, con l’invito a farsi visitare da un medico prima di tornare nuovamente in piazza Mazzini. Un nutrito gruppo di dipendenti dell’ente si è infatti rivolto al segretario comunale esponendo le proprie preoccupazioni in merito alla possibile diffusione del virus noto come “influenza suina”.
Le preoccupazioni dei colleghi sono state esposte al diretto interessato, che ha risposto garibaldianamente “obbedisco” e si è recato, come richiesto, all’ospedale di Tradate, dove ha avuto conferma del proprio ottimo stato di salute: «Il medico mi ha visitato – racconta – ma, dato che non ho nulla e non ho mai avuto nulla, mi ha spiegato che non è possibile rilasciare alcun certificato, che potevo tranquillamente tornare al lavoro». Il dipendente vacanziero ha fatto presente al proprio medico che la richiesta di allontanarsi dal luogo di lavoro era arrivata direttamente dai colleghi, vittime del battage mediatico montato attorno all’influenza suina. Il medico, comprendendo la situazione, gli ha suggerito di prolungare la vacanza di altri quattro giorni. Una misura a cui si è dovuti ricorrere unicamente per evitare di diffondere la preoccupazione tra i dipendenti comunali.
b.melazzini
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