Lo hanno arrestato di rientro dalla Tunisia dopo essere atterrato all’aeroporto di Malpensa e ora dovrà rispondere davanti al tribunale di Busto Arsizio di omicidio. Il delitto in questione è quello di Cislago del 25 giugno quando davanti ad una pizzeria in centro al paese, a poche decine di metri dalla caserma dei carabinieri, fu ritrovato il corpo agonizzante di , 25enne tunisino, irregolare sul territorio nazionale, già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti legati a reati contro il patrimonio. Il presunto omicida è , 31 anni, originario della Tunisia, ma ormai da almeno 5 anni già domiciliato a a Cislago: un uomo incensurato, apparentemente senza macchie, e anche senza un movente chiaro.
Era l’ultimo giorno di Ramadan e forse i vari gruppi di arabi della zona si erano ritrovati per festeggiare. Ma l’abuso di alcolici potrebbe aver innescato una lite banale che poi è sfociata in una tragica nottata di sangue.
Secondo la ricostruzione investigativa, condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese, coordinati dalla Procura di Busto Arsizio (Pm Francesca Gentilini), il presunto omicida avrebbe sferrato dei fendenti alla gola della vittima con un coltellino svizzero della lama di pochi centimetri o con un coccio di vetro di bottiglia. Entrambi gli oggetti acuminati, anche stando alle prime analisi del medici legale, potrebbero essere compatibili con la ferita inferta la sera del 25 giugno.
Dopo aver colpito, il connazionale avrebbe raggiunto l’abitazione di Cislago dove avrebbe trascorso la notte. Sul luogo del delitto i carabinieri avevano ritrovato il coltellino svizzero e a casa, durante la perquisizione nei giorni successivi, delle macchie di sangue, ma intanto il presunto killer si era già allontanato facendo perdere le proprie tracce. Probabilmente aveva attraversato la frontiera francese raggiungendo nelle 72 ore successive un aeroporto internazionale dal quale avrebbe preso un aereo in direzione di Tunisi.
Nelle ultime ore tuttavia i carabinieri lo hanno arrestato. Forse si aspettava di essere ricercato, ma probabilmente sperava di farla franca, anche se il rientro in Italia è stata una mossa azzardata. A maggior ragione per uno che a Cislago non ha neppure una famiglia ad attenderlo.
Di sicuro avrà la possibilità di spiegare come si sono svolti esattamente i fatti, chiarendo la propria posizione davanti ai magistrati di Busto Arsizio. Al momento, infatti, non è chiaro che arma avrebbe utilizzato, ma neanche chi dei due nordafricani avrebbe innescato l’aggressione. I rilievi tecnici potranno chiarire con maggiore esattezza i diversi aspetti di una vicenda ancora da definire in parecchie parti.