– In arrivo nelle casse comunali un tesoretto da 683mila euro. Da dove proviene questa somma consistente? Dagli arretrati dell’Ici. Che prima, però, devono essere recuperati.Sì, la tassa in questione è la vecchia imposta comunale sugli immobili, quella che negli anni, tra abolizioni e riforme, si è trasformata nell’imposta municipale unica. L’Imu, per dirla con un acronimo che più di un mal di pancia ha creato ai contribuenti.Ebbene, sul fronte tributario il comune di Gallarate si sta preparando a fare i conti con il passato.
Sì, perché il tesoretto di cui si è parlato fa riferimento ai vecchi ruoli Ici, tributi che in passato qualcuno si è “dimenticato” di versare a Palazzo Borghi. Comune che ora batte cassa. Non solo perché è giusto che chi deve pagare lo faccia, ma anche perché questa somma potrebbe portare un po’ di ossigeno da mettere a disposizione delle opere pubbliche. «Trattandosi di un’entrata una tantum, deve essere destinata esclusivamente agli investimenti», spiega infatti l’assessore al Bilancio . Si pensi che la sistemazione del ponte della Mornera è costata 500mila euro.
Tutto facile, dunque? Nient’affatto. Intanto, sul piano tecnico, il municipio ha fatto partire le ingiunzioni di pagamento, procedure che possono arrivare fino al pignoramento dei conti correnti dei debitori. «Gli avvisi di accertamento emessi in passato hanno interrotto la prescrizione», precisa l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra. Prima di poter pensare a come spenderli, però, questi soldi bisognerà andare a recuperarli. E l’impresa è di quelle titaniche. Intanto perché la somma totale fa riferimento a qualcosa come 3.482 bollettini Ici non pagati entro la scadenza dovuta. “Fortunatamente” i proprietari morosi sono soltanto 550, cosa che dovrebbe semplificare il lavoro degli incaricati dell’agenzia di riscossione. Certo, bisognerà prima trovarli, sperare che risiedano ancora in Italia, magari proprio a Gallarate, e che abbiano soldi a sufficienza per pagare quanto dovuto.Nel caso, la giunta dovrà proporre al consiglio comunale di approvare una variazione di bilancio per inserire la cifra recuperata, magari anche solo una parte del totale, indicando come si intendono spendere i soldi incassati. Tutti discorsi al futuro, però. Per prima cosa, bisogna riscuotere questi crediti. E quindi i 550 gallaratesi che non hanno pagato l’Ici e che magari pensavano ormai di averla fatta franca, sappiano che noi prossimi mesi qualcuno suonerà il loro campanello. E non porterà con sé buone notizie.