Torna l’incubo monossidoUndici persone intossicate

OLGIATE OLONA Tre famiglie intossicate dal monossido di carbonio: una tranquilla serata si trasforma in un incubo. Che fortunatamente si è chiuso con un lieto fine. In tutto sono 11 gli intossicati di via Trento e Trieste, rione Buon Gesù, che nella tarda serata di domenica hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. In nove si sono presentati al pronto soccorso di Busto, i tre restanti, tra cui un bimbo di un mese e mezzo, si sono invece recati all’ospedale

di Vimercate. Mamma e neonato sono stati sottoposti a trattamento nella camera iperbarica dell’ospedale Niguarda di Milano: la madre è stata dimessa lunedì mattina, il piccolo, in via precauzionale, sarà invece dimesso nella mattinata di martedì. Le sue condizioni sono comunque buone.
Il fatto è avvenuto in una bella abitazione mansardata: soffitto altissimo in legno con tanto di soppalco, ampia cucina, ampi spazi.
Un bel posto, insomma, dove trascorrere una serata in allegria. «Una pizza con le mie sorelle – spiega A.Z., 35 anni, padrona di casa con il marito, 31 anni e i figli di uno e 3 anni – In tutto 11 persone. I bambini sono 5: due di un anno circa, uno di 3, una bimba di 9 e l’ultimo nato, figlio della mia sorellina di 27 anni e del marito, di un mese e mezzo». Tutto inizia intorno alle 20: «Nei giorni scorsi – spiega il marito – Avevamo sentito strani odori provenire dalla caldaia. Abbiamo chiamato immediatamente l’idraulico che, in attesa dell’uscita, ipotizzando un funzionamento difettoso della canna fumaria, ci aveva consigliato di spegnerla». Ma domenica uno dei commensali riuniti per la pizza aveva freddo e la caldaia è stata accesa per pochi minuti. «Quando siamo tornati con le pizze – dice G.T. – L’ambiente era già saturo. C’era vento: molto probabilmente c’è stato un ritorno dei fumi. Non ci siamo accorti di nulla, nemmeno del vento, altrimenti avremmo evitato di accendere la caldaia». 

Simona Carnaghi

s.bartolini

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