Ricominciano da Varese , 31 anni, e, 30. Hanno lavorato per diversi anni all’estero e ora hanno deciso di investire su loro stessi riaprendo il Bosisio di via Marcobi. Sorridono i loro volti e gli occhi di Riccardo brillano di gioia per questa nuova avventura iniziata qualche giorno prima di Natale. Un bell’impegno da mettere sotto l’albero: «Roberta lavora con me… avevamo pianificato di sposarci, ma le ho detto “o il Bosisio, o il matrimonio”. L’anello è arrivato ugualmente, la cosa è solo rimandata…».
Sì perché con il Bosisio è stato un colpo di fulmine. «Quando sono entrato mi sono innamorato», dice il trentunenne con trasporto raccontando del fatal incontro avvenuto pochi mesi fa. O, meglio sarebbe dire, reincontro. Sì, perché Riccardo, originario di Tradate, passava dal Bosisio quando veniva a scuola al Daverio per frequentare il primo anno di superiori; poi il passaggio all’alberghiero a Gallarate e dunque la carriera che lo ha portato in Francia dove, da marzo a novembre, lavorava all’Hotel du Cap Eden-Roc, l’undicesimo albergo più bello in Europa, il 17esimo più bello al mondo. Poi qualche giorno a casa a trovare la mamma e via in Svizzera in un’altra struttura di pregio. E proprio in occasione dell’ultimo rientro a casa è capitata una passeggiata in città con la mamma.
«Ci siamo fermati a bere un caffè. È stato il primo impatto a catturarmi: il bancone storico stile Belle Époque e le vetrate. Si è aggiunta un po’ di nostalgia di casa e il bisogno di altri stimoli, al Cap Eden-Roc mi hanno chiesto di rivoluzionare il bar e l’ho fatto, ma ora non mi bastava più, volevo una cosa mia». In più quel desiderio di far studiare Rebecca, la figlia di due anni, in Italia.
“Et voilà”, come direbbero i francesi, il nuovo Bosisio è fatto. Il 28 novembre la vecchia gestione ha chiuso i battenti, il primo dicembre il rogito, i lavori di pulizia e sistemazione, e il 22 la riapertura. Già questi primi giorni di apertura danno segnali positivi: «Non pensavo di avere tante entrate in questi giorni. Qualcuno viene a trovarci perché sa che ci siamo buttati nel bar, altri non si fermavano da due, tre anni. Vengono prendono un aperitivo e poi tornano dopo cena: qui il salotto è accogliente. Sono contento di questo inizio, mi piace vedere la gente sorpresa. I clienti affezionato vengono e nei loro sguardi colgo la felicità di vedere un locale pulito, accogliente, nuovo, bello, parte della storia varesina». Riccardo porta al Bosisio tutto il suo bagaglio di conoscenze acquisito lavorando in Francia: «Cose belle da vedere e molto buone da mangiare: club sandwich vegetariani e di pesce, tartare con la carne tagliata a mano, così non perde tutti i suoi benefici. E soprattutto i vini. Ho mantenuto i contatti con i fornitori degli alberghi francesi, andremo a prenderli direttamente lì… tornerò ogni tanto in quei luoghi perché sono parte della mia vita».
Riccardo porta prodotti francesi in via Marcobi, ma anche un know how speciale: , un uomo di 56 anni. «È venuto dalla Francia per aiutarmi a fare questa apertura. Mi ha insegnato tutto quello che so, il francese e a sopravvivere. Lavorava da 39 anni in Francia e ha lasciato tutto per stare con me, in amicizia, a darmi consigli. Starà con noi fino a marzo».