Toto Bulgheroni aveva previsto tutto «Stiamo crescendo. Roko come Corny»

Il leggendario patron crede nella Openjobmetis: «Il coach sta lavorando bene, si può solo migliorare. L’Europa non è finita, bisogna vincere le prossime due. Il pubblico di Masnago è stato eccezionale»

Le case felici sono costruite con mattoni di pazienza e, nonostante le difficoltà, Paolo Moretti sta riuscendo piano piano ad edificare la sua. Toto Bulgheroni è uno dei saggi della Pallacanestro Varese ed in generale del basket italiano: quando parla non è mai banale, ed il solo fatto che promuova con entusiasmo il nuovo condottiero dei biancorossi è significativo.
Bulgheroni fin dalle prime battute di questa stagione ha predicato calma, anche dopo la sciagurata prima uscita della Openjobmetis contro Caserta. Ora, anche se parzialmente, le cose sono cambiate e sul parquet si inizia a vedere qualcosa di diverso, qualcosa che assomiglia ad una squadra di basket.

Ed è vero quello che dice il Buddha, la pazienza è la più grande delle preghiere. Fatta eccezione per l’ultima sconfitta europea in Svezia, il grande lavoro di Paolo Moretti e l’innesto di Ukic hanno traghettato Varese fuori dalle acque torbide.
E Toto Bulgheroni può sorridere con un pizzico di confidenza in più, lui che la fiducia in questa squadra non l’ha mai persa, nemmeno nei momenti più difficili: «Ammetto che non ho condiviso l’atteggiamento

di coloro che hanno espresso giudizi molto duri sulla squadra all’inizio. Adesso le cose stanno cambiando sensibilmente: Moretti sta facendo un ottimo lavoro con giocatori nuovi, con caratteristiche molto diverse. Non ha mai avuto Wayns e Galloway è appena rientrato nei ranghi: si può solo migliorare».
L’ultima sconfitta europea ha un po’ scombussolato i piani, però: «Non ho visto le due partite in casa, e purtroppo neanche quella in trasferta, però so che queste sfide esterne non sono mai semplici. L’importante è vincere assolutamente le prossime due gare, per potersi qualificare alla prossima fase e far sì che i giocatori possano vivere un’esperienza europea importante».
Il fulcro attorno a cui gira tutta la questione è senza dubbio Roko Ukic: l’impatto del croato nelle dinamiche dei biancorossi è stato estremamente positivo, tanto da condurre un palazzetto intero a urlare al cielo il suo nome e ad implorarlo di non fare i bagagli. Bulgheroni, come tutti, è ben consapevole del peso specifico del playmaker croato: «Sappiamo bene che Ukic è un grande giocatore che è soprattutto in grado di far rendere meglio i compagni con cui condivide il parquet. Perché è un gran passatore, vede bene il gioco ed è fenomenale nel dettare i tempi. È un giocatore di livello superiore, possiamo solo augurarci che rimanga».

E l’eventuale convivenza con Wayns? «Non mi preoccuperebbe. Che due grandi giocatori giochino assieme è solo un fattore positivo, a mio parere. Al contrario, il problema si presenterebbe nel caso in cui Ukic dovesse decidere di non restare: ma, come tutta Varese, mi auguro che accada il contrario».
Il plebiscito di Masnago di domenica scorsa non lo ha stupito, perché Toto Bulgheroni conosce il pubblico di Varese e sa quanto sia in grado di dare. Le migliaia di fogli con la scritta Roko alzati al cielo hanno colto nel segno: «L’iniziativa dei tifosi è stata davvero bella, apprezzabile. Non scopro certo io che il pubblico di Varese ha il palato fine, sa riconoscere i grandi giocatori. Mi viene in mente ad esempio Corny Thompson: giocatori generosi, con classe, intelligenza, giocatori di un livello superiore proprio come Ukic. La gente di Varese queste cose le apprezza alla grandissima. Speriamo serva a convincerlo».