– Domani la giunta comunale dovrebbe approvare le aliquote della tassa di soggiorno. La quale, dopo l’approvazione in consiglio comunale di settimana scorsa con una maggioranza trasversale, verrà introdotta a partire probabilmente già dal primo gennaio 2018.
La giunta, nella scelta delle tariffe (sulle quali ha la piena potestà) si è però impegnata a seguire le indicazioni della mozione presentata dal consigliere comunale della Lista civica Orrigoni , che è stata approvata durante la seduta dell’assemblea degli eletti. Indicativamente, quindi, le tariffe dovrebbero essere sui 2,50 euro a persona per gli hotel a quattro stelle e superiori, 1,50 per i tre stelle, e tra gli 0,50 e 1,50 euro per le altre strutture, hotel a due stelle e bed&breakfast.
Sulla tassa di soggiorno il mondo politico varesino si è comunque diviso, con Lega Nord e Forza Italia che si sono fermamente opposte alla sua approvazione in consiglio comunale. Dubbi anche dal mondo economico, che tuttavia ha fatto un’apertura di credito nei confronti della giunta, ponendo tuttavia la richiesta che almeno l’80 per cento degli introiti di questa imposta vengano reinvestiti nel comparto del turismo per rilanciare così il territorio.
Il ricavato, secondo gli operatori del settore che si erano espressi in un comunicato stampa diffuso dalla Camera di Commercio, prima dell’approvazione dell’imposta da parte del consiglio comunale, dovrà avere dei ritorni anche in termini «di accoglienza dei turisti presenti sul territorio, attraverso la realizzazione di specifiche iniziative promozionali di informazione, formazione e di vigilanza e controllo, con particolare riferimento alla prevenzione rispetto ai fenomeni di abusivismo nell’ospitalità alberghiera e complementare».
Insomma, si tratta di una scommessa sulla quale puntare, ma con regole precise.
Un’altra richiesta è infatti la costituzione di un “Osservatorio Turistico Comunale”, «per concertare, valutare e controllare l’avanzamento degli interventi sullo sviluppo dell’economia turistica e ricettiva». Un Osservatorio quindi che si riunisca con cadenza almeno trimestrale e che sia composto, oltre che da rappresentanti del Comune, anche della Camera di Commercio e delle associazioni turistico-commerciali dei servizi dell’accoglienza.
In sostanza, il mondo economico ha deciso di dare credito all’amministrazione, ma vigilando sul buon funzionamento e sui ritorni per il territorio che deriveranno dalla nuova imposta.