FAGNANO OLONA La maggioranza serra i ranghi e fa la conta. «A seguito del blitz avvenuto prima delle elezioni – afferma il sindaco Marco Roncari – ci siamo presi qualche giorno per fare una verifica interna con i responsabili provinciali del Pdl e vedere se c’è la possibilità di portare a termine gli obiettivi minimi». Perdura così la pausa di riflessione che l’amministrazione comunale si è presa da prima di Natale: «Del futuro non v’è certezza», ammette Roncari.
Il riferimento è all’episodio del 22 febbraio, quando tutti i consiglieri dei gruppi di opposizione si sono trovati davanti al castello «per rassegnare le dimissioni insieme a un consigliere della maggioranza che aveva manifestato l’intenzione di fare lo stesso, consentendo lo scioglimento del consiglio», racconta Maria Chiara Gadda di Progresso e solidarietà. «Avevamo già i documenti pronti da consegnare alla segretaria comunale, ma questo consigliere ci ha telefonato all’ultimo momento dicendo che non se la sentiva più», ricorda.
Il progetto è quindi saltato perché «dimetterci solo noi, lasciando la maggioranza senza un’opposizione, sarebbe stato dannoso per il paese», precisa Gadda. La riunione della maggioranza con i dirigenti provinciali è in programma questa settimana e in quell’occasione «valuteremo la volontà del gruppo di restare unito – afferma il sindaco – è nostra intenzione convocare un consiglio comunale nella seconda metà di marzo e non vorrei che venisse nuovamente a mancare il numero legale, nel qual caso farò le mie dovute considerazioni».
I consiglieri di minoranza si attendevano che la pausa di riflessione «portasse a quella che ritenevamo fosse la conclusione naturale: dimissioni del sindaco in tempo utile per consentire ai cittadini di votare a maggio e far sì che il nostro paese potesse avere nel più breve tempo possibile una nuova amministrazione – afferma il capogruppo di Progresso e solidarietà Santi Di Paola – invece la data utile del 24 febbraio è passata invano».
Il sindaco e i consiglieri di maggioranza «pensano davvero di fare il bene del paese mantenendo in vita una maggioranza che non esiste più? Si rendono conto dei danni che stanno arrecando, basti pensare alla mancata adozione del Pgt?», domanda. «Non sono in grado di convocare un consiglio comunale perchè non possono contare sul numero minimo di consiglieri necessario per la validità della seduta. Noi non saremo mai la stampella di questa amministrazione – sottolinea Di Paola – e non parteciperemo ad alcun consiglio che non preveda la presenza di 11 consiglieri di maggioranza».
Brigida Rangone
b.melazzini
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