TRADATE Biblioteca Frera in vendita. Questo il punto più caldo in discussione martedì sera al consiglio comunale di Tradate. All’ordine del giorno il «Conferimento beni a titolo oneroso alla società Seprio Patrimonio Servizi» e la conseguente «Integrazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari del Comune di Tradate triennio 2010-2012».
Poche parole per dire che l’amministrazione comunale sta per vendere alcuni dei sui gioielli più preziosi: la biblioteca Frera e Villa Truffini. Due immobili valutati sei milioni e mezzo di euro,
che verranno ceduti alla Seprio Patrimonio e Servizi. Il Comune, in buona sostanza, venderà a sé stesso una parte importante del patrimonio comunale per avere i soldi che servono per stare a galla e ritardare lo sforamento del patto di stabilità. Un’operazione che non piace all’opposizione dell’Ulivo per Tradate: «Colpisce che nell’elenco sia finita quella biblioteca Frera che per anni è stata il vanto dell’amministrazione ed ha contribuito a dare lustro alla città – commenta il consigliere di opposizione Giuseppe Scrivo – Immobili che passeranno di mano ed entreranno nelle disponibilità della Seprio, la stessa società che solo qualche settimana fa dichiarava di essere in uno stato di pesante dissesto (e ora accende mutui per 6 milioni e mezzo di euro?), la stessa società che la manovra Tremonti condanna ad associarsi con altre società per non morire». Una situazione paradossale secondo Scrivo, che continua: «Qui stanno facendo il gioco delle tre carte, per evitare di uscire dal patto indebitano ulteriormente la Seprio, con quali vantaggi per la collettività. E’ un gioco finanziario che non porta a nulla di buono, una scelta incomprensibile. Bisognava pensarci prima, prima di buttare soldi inutilmente come per la vigna comunale».
All’allarme lanciato da Scrivo replica dell’assessore al Bilancio Davide Fratus, che ha buttato acqua sul fuoco, spiegando che l’operazione avrà effetti positivi per il Comune: «Non c’è ancora certezza su quali immobili verranno ceduti, si sta ragionando su Frera e Villa Truffini, in ogni caso rimarranno le destinazioni attuali, il Comune metterà dei vincoli chiari nei contratti di gestione che verranno attivati». «Sono tre le ragioni che ci stanno spingendo verso questa scelta – aggiunge – In primo luogo per l’entrata di cassa che ci permetterà di migliorare uno dei parametri del patto di stabilità. Poi con le entrate potremo abbattere l’indebitamento dell’ente, permettendoci di migliorare i parametri e liberare risorse per le spese correnti; in ultima battuta c’è anche la prospettiva di una migliore gestione degli immobili».
b.melazzini
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