Tradate, la Fornace non decolla “Lasciateci aprire la domenica”

TRADATE I commercianti del centro polifunzionale della Fornace chiedono a gran voce di poter aprire alla domenica, ma dall’ufficio del commercio del Comune di Tradate arriva un fermo no. Una questione che è stata al centro di una recente riunione tra l’amministrazione e i rappresentanti delle medie e grandi strutture di vendita, riunione che non ha dato i frutti sperati. Ma c’è chi è pronto a promettere battaglia, per via del fatto che questa situazione è

frutto di una storia anomala. E’ la storia dell’apertura della Fornace, che nel recente passato ha dato già tanti grattacapi all’amministrazione comunale.
I primi a chiedere l’apertura domenicale non sono infatti stati i grandi negozi, come Coop, Mediaworld o Brico Ok. Sono stati i 15 negozi della galleria commerciale della Fornace. 15 piccole attività commerciali che hanno l’handicap di essere considerati un’unica realtà, finendo al tavolo delle trattative considerati alla stregua di una sola grande struttura di vendita. «Purtroppo quando abbiamo scelto di aprire il negozio qui ci sono state fatte molte promesse e rassicurazioni – spiega Stefano Racca, dal banco del suo negozio di abbigliamento alla Fornace -, ad esempio sull’imminente apertura di un supermercato, che per noi piccoli negozi sarebbe stata garanzia di un certo giro di clienti. Il supermercato non ha aperto e adesso siamo addirittura penalizzati. Qui siamo aperti dal 3 settembre 2009 e c’è qualcuno che ha già chiuso i battenti. Io stesso se dovessi trovare un’alternativa me ne andrei, la situazione non è per nulla piacevole, si sta parlando di famiglie che ci hanno messo soldi ed energie, non ci si può ricordare della Fornace solo quando ci sono da incassare gli oneri, noi abbiamo diritto di lavorare».
Secondo i commercianti una risposta alle loro preoccupazioni potrebbe arrivare dall’estensione delle aperture domenicali: «Abbiamo tutti notato che quando c’è l’apertura domenicale si lavora un po’ di più, da qui è arrivata la decisione di chiedere all’ufficio del commercio la possibilità di aprire. Una richiesta firmata dal 100% degli operatori ma che non ha prodotto effetti – continua Racca -. Succede che noi siamo considerati un’unica entità dal punto di vista commerciale, pur essendo tutti piccole strutture non abbiamo gli stessi diritti degli altri piccoli negozi e la beffa è proprio che lo stop arriva da un’amministrazione di centrodestra, che dovrebbe invece essere sensibile a questo tipo di esigenze». Una situazione scottante, frutto della circostanza particolare in cui si trovano i negozi della galleria commerciale. Quando è stato il momento di aprire il centro, la società che ne cura la gestione ha presentato un’unica richiesta di autorizzazione commerciale per l’intero complesso di negozi. Scelta oggi contestata dai commercianti, che non possono essere considerati singolarmente e vengono assoggettati a regole che non calzano alle loro esigenze.
«Quella è una grande struttura di vendita, c’è una legge regionale chiara e questa va applicata – spiega l’assessore al commercio Franco Accordino -. Le aperture straordinarie si concordano alla fine dell’anno per l’anno successivo, quest’anno sono 20. Quando è arrivata la richiesta ho convocato la commissione e questa ha ritenuto di non accogliere le richieste dei commercianti dell’ex Fornace. A novembre se ne riparlerà». Sembra però che i margini per un accoglimento della richiesta dei negozianti della Fornace siano ridotti: il parere contrario dei commercianti del centro cittadino pare avere un peso determinante.

b.melazzini

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