TRADATE Con la calura estiva, puntuale e fastidioso, si è rifatto vivo il problema degli odori molesti provenienti dalla zona industriale di Tradate. Alcuni cittadini tornano a lamentarsi con l’amministrazione comunale per via delle puzze che si levano dal centro di trattamento del verde attivo in zona industriale, a due passi dalla piazzola ecologica.
Complice il sole e il caldo, il processo di decomposizione di ramaglie e fogliame produce uno sgradevole effetto collaterale: un olezzo nauseabondo che sospinto dalle brezze pomeridiane appesantisce la canicola,
rendendo l’aria irrespirabile. «Non possiamo tenere nemmeno la finestra aperta – lamentano i residenti delle zone più prossime al centro -. L’amministrazione comunale deve fare qualcosa per limitare questo problema, non è più sopportabile. Esistono tecnologie e accorgimenti che rendono inodore anche un impianto di compostaggio, figuriamoci se non è possibile farlo con un centro di trattamento del verde». I cittadini non vogliono sentir ragioni: «Non bisogna certo essere dei cani da tartufo per scoprire da dove vengono gli odori – dicono -, basta mettere il naso fuori dalla finestra e seguire la puzza fino alla fonte, non temiamo smentita». Già in passato i tradatesi si erano rivolti al Comune per vedere regolata la questione. Se in un caso dai controlli sollecitati dall’amministrazione erano emerse alcune irregolarità (legate alle quantità di materiale trattato), nelle occasioni successive l’attività non è più stata colta in fallo. Tuttavia dal Comune comprendono il disagio e di fronte alla minaccia di una raccolta firme a sostegno della richiesta di chiusura, l’amministrazione risponde: «I cittadini hanno tutte le ragioni nel rivendicare i propri diritti, del resto non si può certo negare che il problema esista».
b.melazzini
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