TRADATE Ammonta a 15,84 quintali l’uva raccolta stamattina nella vigna Tradate, in quella che è stata definita una produzione «molto al di sopra delle aspettative». Una cinquantina i volontari che si sono dati appuntamento di buon’ora e, forbici alla mano, si sono messi a raccogliere i grappoli maturi filare per filare, riempiendo fino all’orlo diverse cassette.
Alle 9 è arrivato il camion frigorifero su cui è stato caricato tutto il raccolto, che è partito poi alla volta della Franciacorta, dove verrà lavorato in una cantina, per tornare poi a Tradate una volta imbottigliato ed etichettato. Saranno un migliaio le bottiglie di questa prima produzione, un po’ più che simbolica: «Cinquecento bottiglie verranno messe in vendita a un prezzo più alto di quello di mercato – spiega il sindaco Stefano Candiani, principale artefice della rinascita della vigna tradatese – e tutto il ricavato servirà per finanziare la missione di don Giuseppe Noli ad Haiti. Altre cinquecento bottiglie le terrà il Comune per uso di rappresentanza. Al di là di questo, è una grande soddisfazione, soprattutto per l’aggregazione e l’impegno che questa semplice cosa è riuscita a stimolare».
Al termine della vendemmia tutti i volontari, dai membri dell’associazione “Il Bacco” alle persone che si sono aggregate casualmente, hanno consumato un piccolo rinfresco proprio sul prato della Madonna delle Vigne, brindando al raccolto e al vino che verrà.
Inevitabili le polemiche da parte dell’opposizione, che non ha mai visto di buon occhio l’operazione della vigna tradatese: «Per quanto mi riguarda – ha dichiarato Giuseppe Scrivo – trovo vergognoso che in questi anni di crisi l’amministrazione comunale abbia speso 430mila euro per produrre quattro bottigliette di vino. È vergognoso che un sindaco della Lega, Dario Galli, abbia reso edificabile un lotto di terreno e il suo successore, Stefano Candiani, lo abbia acquistato per 380mila euro per impiantarci un vigneto. È senza pudore utilizzare a fini mediatici un evento che invece dovrebbe fare arrossire dall’imbarazzo i sedicenti verdi padani, per come sono stati investiti tanti soldi pubblici».
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