TRADATE Sono giorni di grande tensione politica a livello nazionale, così anche a Tradate, al voto la prossima primavera, si prende tempo prima di definire il quadro delle future alleanze elettorali.
In città, tra Pdl e Lega Nord, è presto per parlare di accordi o rotture. In vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, più della situazione politica nazionale, potrà essere determinante l’equilibrio locale. Restano ancora diversi i nodi da sciogliere, dalla scelta del candidato sindaco,
alle questioni più strettamente legate alla vita di partito. Siamo infatti nella circoscrizione 3, quella che esprimeva l’ex segretario provinciale del Carroccio, Stefano Candiani e l’attuale presidente della Provincia, Dario Galli. Insomma, un feudo importante per i maroniani, che con l’avvento di Maurilio Canton e dei cerchiomagisti alla segreteria provinciale del Carroccio, potrebbero dover essere messi di fronte a scelte difficili da accettare.
È indubbio, infatti, che nell’elezione di un sindaco importante come quello di Tradate, il segretario provinciale del partito di maggioranza relativa, la Lega Nord, abbia quanto meno voce in capitolo sulla scelta del candidato. Dal momento che la circoscrizione e la segreteria sono espressione di due pensieri diversi, se non contrapposti, non sono esclusi colpi di teatro sulla scena politica cittadina.
Nel Pdl, almeno apparentemente, le cose sembrano più semplici. Qui le correnti si sono esaurite con il tempo e chi non era d’accordo con la linea del partito si è fatto da parte, tant’è che sono due i soggetti politici (Unione Italiana prima, Fli poi) nati dalla gemmazione dell’originario gruppo consiliare azzurro. L’ordine delle cose vorrebbe che il candidato sindaco fosse espressione della Lega Nord. Ma in tempi non sospetti <+G_NERO>Rosario Tramontana<+G_TONDO> (che del Pdl è coordinatore cittadino) aveva fatto sapere che non vi era nessuna certezza, né sul colore politico del candidato, né sulla prosecuzione dell’alleanza. Difficile però pensare che la Lega, a Tradate, possa appoggiare un candidato in cui non batta un cuore padano.
A destra c’è anche il terzo incomodo, Franco Accordino, ex An, che con i suoi fedelissimi (il consigliereFabio Bascialla, l’ex Gianfranco Bollini) potrebbe dare vita ad una lista civica di area. Probabile che siano in cerca di alleanze, qualora non dovessero farcela e optare per una improbabile corsa solitaria, potrebbero rappresentare comunque un elemento di grande disturbo per Lega e Pdl, potendo contare su un discreto bagaglio di preferenze.
Se a destra è ancora notte fonda a sinistra l’alba è ancora lontana. Il Partito Democratico ha iniziato a farsi vedere sul territorio, cercando di proporre tematiche da sviluppare assieme ai cittadini al fine di formulare un programma elettorale. Come principale partito di opposizione dovrebbero essere loro a condurre il gioco delle alleanze. Sul mercato, al di là delle realtà politiche che spuntano solo in occasione delle elezioni, ci sono Sinistra ecologia e libertà e la lista Uslenghi. Anche qui l’accordo sembra lontano. I nodi da sciogliere sono ancora una volta il candidato sindaco e la modalità con cui presentarsi: se con lista civica unica o con un candidato sostenuto da più liste.
b.melazzini
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