Tradate, spariti 2 milioni di euro: badante infedele condannata a tre anni e 1.000 euro di multa

Circonvenzione di incapace e ammanchi milionari: annullato il legato testamentario a favore dell'imputata.

Tre anni di reclusione, 1.000 euro di multa e annullamento del legato testamentario del 2017. Si è concluso con una condanna in primo grado il processo contro la “badante infedele” di Tradate, accusata di circonvenzione di incapace nei confronti di un anziano imprenditore. La vicenda era partita dalla denuncia dei figli dell’uomo, che avevano segnalato ammanchi patrimoniali per oltre 2 milioni di euro.

La sentenza è stata pronunciata martedì 7 gennaio dal giudice Andrea Crema, che ha condannato la donna per i fatti commessi dal 2016 in poi. Stabilita anche una provvisionale: 25mila euro alla moglie della vittima e 50mila al figlio.

La vicenda giudiziaria

Il processo ha ricostruito la storia di un anziano imprenditore, appassionato di caccia, che negli ultimi anni della sua vita si era legato alla badante romena, viaggiando spesso con lei in Romania e acquistando persino una villa nel Paese.

Il pubblico ministero Arianna Cremona ha evidenziato come l’imputata si sia approfittata della vulnerabilità dell’uomo, sottraendo denaro per una media di 13mila euro al mese per quattro anni. La difesa, rappresentata dall’avvocato Luca Carignola, ha invece sostenuto che la relazione tra i due fosse basata sulla fiducia, sottolineando che anche la famiglia dell’anziano vedeva nella donna una figura di riferimento.

La sentenza e le reazioni

Il pm aveva chiesto una condanna a tre anni, richiesta accolta dal giudice Crema. La difesa dell’imputata ha definito il quadro accusatorio “una caricatura” e si riserverà di presentare appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza.

Il giudice ha rinviato alla sede civile la quantificazione definitiva del danno, ma ha disposto le provvisionali. Per ora resta valida la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva.