Tradate, ultimatum degli studenti “Non paghiamo l’abbonamento”

TRADATE Mentre le istituzioni parlano per cercare soluzioni al problema dei trasporti scolastici, gli studenti suonano la carica. Sono loro a vivere il problema in prima persona e da giorni stanno invocando una soluzione al caso, ora sono passati agli ultimatum: «E’ chiaro che la situazione non potrà ancora dilungarsi nel tempo – ha detto Marco Damiani, il rappresentante d’istituto del “Don Milani” -, noi abbiamo studiato alcune soluzioni di riserva per finirla definitivamente con questi problemi,

spero che non ci sia il bisogno di usarle».
Ed ecco le condizioni fissate dai ragazzi: «Se i disagi persisteranno oltre la data prescelta, inviteremo tutti i genitori della nostra scuola a non rinnovare gli abbonamenti al servizio di trasporto», spiega Damiani, che poi si spinge oltre: «Si potrebbe fare una gara d’appalto con agenzie di trasporto private e creare degli scuolabus con gli stessi percorsi. Pagare l’attuale abbonamento o pagare un privato: per i genitori cambierebbe poco, salvo che con un privato pagherebbero un servizio concreto che risolverebbe, almeno in parte, anche la questione della puntualità».
Un invito che supera i confini del Don Milani e che coinvolge anche altri istituti a Tradate, come altrove: «Lo stesso invito lo porgo anche a chi frequenta altre scuole. Stiamo riscuotendo grande appoggio per questa “battaglia” anche da Giulia Buosi e Simone Oberti, prossimi candidati a rappresentanti d’istituto del liceo linguistico Manzoni di Varese. Anche in questa brutta vicenda vedo qualcosa di positivo perché superati questi problemi grazie ai quali abbiamo iniziato a collaborare, potremo continuare a lavorare in sintonia per realizzare progetti ed iniziative un po’ più entusiasmanti».
Ma la battaglia degli studenti non è volta solo alla soluzione del problema, ma anche all’ottenimento dei rimborsi: «In tempi in cui si parla spesso di caro scuola, ma sempre poco viene fatto per contrastarlo, non mollo per quanto riguarda la questione rimborsi – continua Marco Damiani -. Gli studenti che hanno pagato 40 euro per l’abbonamento, hanno versato quella cifra perché in teoria comprendeva il trasporto di andata e ritorno. In pratica, per causa di forza maggiore non dipendenti da loro hanno potuto usufruire del servizio solo al mattino: di conseguenza, come minimo dovrebbero pagare la metà del prezzo. Insisteremo affinchè almeno 20 euro vengano riaccreditati alle famiglie».

b.melazzini

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