Quel cartello in arabo che Greta Ramelli e Vanessa Marzullo reggevano durante una manifestazione a favore della pace in Siria andata in scena a Milano alcuni mesi fa, è nel mirino degli esperti di geopolitica.
L’obiettivo è chiarire i contorni del rapimento delle due cooperanti ventunenni, Greta di Gavirate e Vanessa di Brembate, arrivate in Siria lo scorso 28 luglio. È il gruppo “La Lente” del Coordinamento nazionale per la pace in Siria a puntualizzare un fatto: «Non possano essere ignorati gli stretti rapporti delle due ragazze – come dimostrano le tante foto ed i video circolanti in rete – con l’opposizione armata in Siria, una galassia all’interno della quale militano gruppi jihadisti e al qaedisti».
«Ad esempio, come è possibile vedere in questa fotografia, le ragazze reggono un cartello in arabo nel quale pari ringrazino la Brigata dei martiri (Liwa Shuadha), il cui capo,ha dichiarato di non aver problemi a lavorare con Al Qaeda se si tratta di abbattere Assad», spiegano i portavoce de La Lente.
Altra considerazione riguarda la bandiera che le ragazze hanno sulle spalle come un mantello «dove il rosso cede il passo al verde dell’Islam». Il Coordinamento nazionale per la pace in Siria aveva già sollevato interrogativi sulla missione umanitaria delle due ragazze esprimendo grande preoccupazione per il loro rapimento ma invitando a «non pagare un’eventuale richiesta di riscatto al fine di evitare finanziamenti a mercenari e brigate armate».
I servizi segreti italiani, impegnati sul campo con informatori siriani e i servizi di intelligence di altri Paesi presenti in Siria per la liberazione delle due cooperanti italiane, tra i vari scenari ipotizzano anche quello del rapimento politico.
Due giovani cattoliche occidentali la cui scomparsa avrebbe riportato prepotentemente l’attenzione sulla questione siriana, adombrata dagli scontri nella striscia di Gaza.
Il gruppo di rapitori, composto da 12 uomini armati in modo sofisticato, non sarebbe stato composto da briganti improvvisati. Tra l’altro le due guide delle ragazze sarebbero state immediatamente rilasciate: l’interesse, insomma, era solo per Greta e Vanessa.
Il fatto che non vi sia ancora stata una richiesta di riscatto ufficiale sarebbe imputabile ad una possibile cessione dei due ostaggi ad altri gruppi presenti sul territorio. Non è chiaro se il passaggio sia già avvenuto: i rapimenti sono considerati fonte di finanziamento da mercenari o gruppi armati ribelli.
Fondamentale ora è capire chi abbia preso le ragazze e in mano a chi si trovino adesso.
Dietro al rapimento di Greta e Vanessa potrebbe quindi esserci un disegno preciso, sospettano gli 007, chi le ha fatte sparire sapeva perfettamente della eco mediatica che il rapimento avrebbe avuto.
Il commando che ha agito tra il 31 luglio e il primo agosto potrebbe essere stato composto da meri esecutori materiali. Il rapimento potrebbe essere stato commissionato da altri.
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