CANTELLO Non si ferma l’inchiesta sulle pasticche delle morte. Quelle intercettate dalla guardia di finanza del Gaggiolo, lo scorso febbraio. Droga sconosciuta e mortale sequestrata dalla guardia di finanza di Gaggiolo che è riuscita a mettere le mani su 769 pasticche contenenti Metaclorofenilpiperazina, un micidiale stupefacente che è la sintesi potenziata dell’anfetamina. A consegnarle alle fiamme gialle un buttafuori in servizio nei locali del divertimento di Lugano. Da qui l’indagine congiunta. Per questo gli inquirenti italiani hanno chiesto aiuto a quelli ticinesi per classificare le pastiglie, che nelle tabelle degli stupefacenti utilizzate in Italia, non esistevano.
Il magistrato Annalisa Palomba, della Procura di Varese, a così partecipato a un vertice organizzato al Centro di cooperazione di polizia e doganale di Chiasso. Lì è emerso infatti che in Svizzera, e quindi anche in Ticino, la metaclorofenilpiperazina è fuorilegge da almeno dieci anni mentre in Italia non era conosciuta. Ora però queste pasticche, grazie anche alla collaborazione delle autorità ticinesi, sono state classificate. Rendendo vano il tentativo, a quanto sembra studiato nei laboratori clandestini dell’Olanda, di aggirare la legge mettendo a punto molecole piuttosto sofisticata.
Un modo per sfuggire proprio alle classificazioni dei diversi Paesi dove viene spacciata. Anche se, in questo caso, pare assodato almeno in gran parte la droga era destinata alle discoteche ticinesi. Dove da tempo è scattato l’allarme per le droghe sintetiche che vengono spacciate soprattutto fra i giovanissimi, in particolare fuori dai locali di Lugano e Locarno prima che comincino le serate. A. Pag.
b.melazzini
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