Traffico droga gestito ‘in famiglia’ tra Caivano e Frosinone


Napoli, 23 gen. (Apcom)
– Un intero gruppo familiare gestiva il
traffico di cocaina e hashish da Caivano, piccolo centro del
napoletano, alla provincia di Frosinone. Un’organizzazione ben
articolata che prevedeva compiti ben distinti e ruolo definiti. A
scoprire l’associazione per delinquere i carabinieri della
Compagnia di Frosinone coordinati dalla Dda di Napoli. La
centrale operativa della struttura delinquenziale, che questa
mattina ha portato a 11 arresti, era costituita da un intero
nucleo familiare: Sandro Esposito; Luigia Riccardo, la moglie;
Gaetano Riccardo, il suocero; Giuseppa Riccardo, la cognata e
Luisa Leodato, la suocera.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti, Esposito provvedeva
alla custodia e alla consegna della droga, al mantenimento dei
rapporti con gli acquirenti e al ritiro del denaro servendosi
della collaborazione della moglie e della cognata. Anche il
compito di Luigia Riccardo era mantenere i contatti sia con i
compratori al dettaglio che con gli spacciatori, soprattutto nei
momenti di assenza del marito. Con la sorella Giuseppa effettuava
la consegna materiale della droga, anche grazie all’aiuto di
alcuni minori.

Gaetano Riccardo e Luisa Leodato, invece, finanziavano
essenzialmente l’acquisto degli stupefacenti e provvedevano alla
gestione economica del gruppo. Giuseppe Puperi, Luca Abbate,
Angelo Arduini, Aldo Gorreja e Simone Scascitelli erano, invece,
i `corrieri’ che sistematicamente e con continuità si rifornivano
di cocaina e hashish tenendo i contatti soprattutto con Sandro
Esposito per poi provvedere al commercio al dettaglio.

A carico di Alfonso Cantagallo, infine, è stato accertato un
solo episodio di acquisto di droga finalizzato al commercio e per
questo motivo non gli è stata contestata l’aggravante
dell’associazione per delinquere. Nel corso delle conversazioni
intercettate, gli interlocutori parlavano del quantitativo di
stupefacenti di cui avevano bisogno utilizzando frasi
convenzionali di copertura. La quantità di cocaina e hashish
veniva, infatti, di volta in volta, chiamata: `bottiglie’,
`macchina nuova’, `caffè’, `fare visita’, `giorni’, `cena’ o
`carica batteria’.

Apa

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