VERBANIA – A poco meno di 1000 giorni dalla tragica domenica di maggio del 2021 si apre mercoledì l’udienza preliminare del processo per lo schianto del Mottarone. Davanti al Gup del Tribunale di Verbania Rosa Maria Fornelli compariranno gli otto imputati, sei persone fisiche e due società: l’ex gestore della funivia Luigi Nerini, l’ex capo servizio Gabriele Tadini, l’ex direttore di esercizio Enrico Perocchio, Anton Seeber, presidente del Cda di Leitner Spa, Martin Leitner e Peter Rabanser, rispettivamente consigliere delegato e addetto al customer care della società altoatesina che si occupava della manutenzione e dei controlli. Imputate come persone giuridiche anche le società Funivie del Mottarone Srl e Leitner Spa.
L’udienza si terrà nell’auditorium della Casa della Resistenza di Fondotoce: troppo angusta, infatti, è stata ritenuta l’aula del tribunale di Verbania. Le accuse sono, a vario titolo, di attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose gravissime. Quattordici le vittime della caduta della cabina numero 3 della funivia, salvo solo il piccolo Eitan che aveva cinque anni e che nella tragedia ha perso i bisnonni, entrambi i genitori e il fratellino di due anni. Le indagini dei Carabinieri della sezione di Polizia Giudiziaria e della Compagnia di Verbania sono state coordinate dalla procuratrice Olimpia Bossi e dalla sostituta Laura Carrera.
Le cause, come appurato dal lungo incidente probatorio, con una complessa perizia tecnica, sono state la rottura della fune traente e il blocco dei freni di emergenza con i cosiddetti forchettoni, apposti come da lui stesso ammesso, dal capo servizio Tadini per evitare i ripetuti stop dell’impianto dovuti ad un cattivo funzionamento del sistema. Se il numero degli imputati all’inizio dell’udienza preliminare è assolutamente certo, non si sa ancora quante saranno le parti civili. Fino all’ultimo
sono proseguite infatti le trattative per i risarcimenti alle famiglie delle vittime condotte dall’avvocato Natascia Forconi, dello studio Cecconi di Milano, per conto della Leitner , che come ribadisce il legale, “si è resa disponibile ai risarcimenti in spirito di solidarietà e di vicinanza alle famiglie coinvolte e non come effetto di una ammissione di responsabilità. La società e i suoi vertici sono estranei ai fatti contestati”. Se l’operazione dei risarcimenti di Leitner – che si è aggiunta con un peso economico ben maggiore a quella già da tempo portata avanti dal concessionario Luigi Nerini che ha messo a disposizione i dieci milioni della polizza assicurativa stipulata con Reale Mutua – andrà a buon fine, il numero delle parti civili al processo potrà ridursi significativamente. Al momento si sa per certo che avanzeranno richiesta di costituirsi nel processo il Comune di Stresa e la Regione Piemonte. Ma il quadro definitivo si paleserà solo a partire da mercoledì.