Napoli, 18 mar. (Apcom) – Il punto di partenza del ragionamento
del premier Silvio Berlusconi è che quanto detto al telefono su
Michele Santoro, tutto quanto finito nelle intercettazioni
dell’inchiesta di Trani, non rappresenta altro se non le
posizioni da lui sempre espresse anche pubblicamente. Per questo
il Cavaliere, parlando oggi con i suoi interlocutori, non ha
nascosto tutta l’amarezza per il rumore suscitato dalle
telefonate pubblicate sui giornali.
Tutta questa storia è una ingiustizia, si sarebbe sfogato il
premier, tutta questa vicenda non fa altro che alimentare il
clima d’odio nel quale già ci troviamo.
“Le pubblicazioni delle intercettazioni” sui giornali “sono qualcosa che feriscono la nostra libertà”, ma i contenuti delle telefonate intercettate dagli inquirenti di Trani “sono tutte cose lecite, anzi doverose, perché considero inaccettabile che Santoro facesse processi in tv”, ha detto il premier dal palco a Napoli, lamentando quanto accaduto al Pdl nelle ultime settimane e promettendo una grande riforma della giustizia dopo le elezioni. Santoro, ha proseguito Berlusconi, fa
“inaccettabili” processi in tv “a persone già sotto processo
senza dar loro la possibilità di difendersi” e senza avere “i
loro avvocati a difendersi in tv”.
“Con tutto quello che ci fanno certe volte abbiamo veramente piene le scatole”. Per Berlusconi “i temi e i tempi della campagna elettorale sono stati dettati dalla magistratura amica della sinistra”.
Red/Kat
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