VARESE – “Nonostante i disservizi, le proteste dei pendolari, i rilievi dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e la direttiva dell’Unione Europea del 2007, che obbliga, a partire dal 2024, la messa a gara dei servizi di trasporto pubblico locale – sostiene il gruppo consiliare del Partito democratico -, Regione Lombardia assegnerà a Trenord un nuovo contratto di servizio, della durata di 10 anni. Gli effetti di tale scelta produrranno l’esplosione dei costi, che verranno soprattutto scaricati sull’utenza.
La delibera regionale dello scorso 15 maggio stabilisce, infatti, che l’affidamento diretto prevedrà un corrispettivo di 542 milioni di euro/anno, ovvero 97,2 milioni di euro in più rispetto al 2022. Un surplus non previsto a bilancio. L’ipotesi è che, per garantire il contratto con Trenord, si vada a intaccare il fondo per il trasporto pubblico locale. Nei documenti approvati dalla giunta regionale, inoltre, arriveranno incrementi fino al 40 per cento del prezzo dei biglietti, senza risparmiare gli abbonamenti tanto che per quelli relativi al sistema integrato sono previsti incrementi tra il 20 ed il 50%”.
“La Regione è arrivata in ingiustificato ritardo, dopo ben 3 proroghe, alla definizione del nuovo contratto di servizio di Trenord, ignorando che comunque successivamente si dovrà andare a gara – spiega Samuele Astuti, Consigliere regionale del Partito democratico – E’ evidente che ci si debba preparare a una procedura di evidenza pubblica ma sotto molti fronti la Regione non è pronta: come PD siamo preoccupati per la scarsa attenzione a chi lavora in quest’ambito. Per questo, torneremo alla carica per far sì che venga rivista la legge 6/2012, il cui articolato è debole, e che vengano rafforzate le tutele dei lavoratori di tutto il settore ferroviario (attività collegate incluse) per il mantenimento dei livelli occupazionali e perché, qualsiasi scenario si verifichi, le condizioni contrattuali ed economiche permangano le medesime. È ancora più evidente – prosegue il consigliere – che affidare a Trenord il servizio per altri 10 anni, bocciando la mozione del PD che chiedeva un ripensamento sui termini della proroga, sia una forzatura di incredibile modestia, non degna dei livelli di servizio richiesti dalla locomotiva lombarda”.