Trasporto pubblico “bloccato”? «Serve uno scatto in avanti. Progettiamo un tram». La proposta è di , presidente del circolo cittadino di Legambiente, che invoca una svolta sul tema della mobilità urbana.
«Non è una provocazione – precisa subito l’esponente del Cigno Verde – a Besancon, in Francia, che non è una metropoli ma una città da 115mila abitanti, il tram lo hanno messo in esercizio nel giro di quattro-cinque anni. In tutta Europa la mobilità sostenibile va in quella direzione, mentre a Busto siamo ancora fermi ai sensi unici dell’assessore Fantinati».
Il delegato alla viabilità lunedì sera in consiglio comunale ha relazionato sul trasporto pubblico urbano della città in risposta ad un’interrogazione dell’ex grillino , ammettendo che, pur essendoci ampi margini di miglioramento, la normativa regionale limita le possibilità di introdurre cambiamenti.
«Sentiamo questa litania ormai da anni, ricordo ancora una serie di assessori che annunciavano il prolungamento delle linee fino alla clinica Santa Maria di Castellanza – fa notare Barcucci – in realtà il trasporto pubblico è sempre stata la cenerentola, come testimonia il fatto che Agesp Trasporti fu svenduta alla Stie per 350mila euro. Ho l’impressione che la nostra classe politica, a partire dal ministro Lupi che vorrebbe imporre anche alle biciclette di percorrere i sensi unici, viva chiusa nel proprio recinto. Perché in Europa la mobilità ciclabile e i mezzi pubblici come i tram sono le priorità, mentre qui pensiamo ancora a costruire autostrade e a tagliare i finanziamenti al trasporto pubblico locale».
Così anche un’ipotesi, come quella del tram, che alle nostre latitudini appare fantascientifica, in altre città europee si può fare. «Come? Con i soldi pubblici – spiega il presidente di Legambiente – perché le tasse le paghiamo anche per sostenere il trasporto pubblico che agevola la vita dei cittadini e migliora la qualità della vita, e magari andando ad intercettare i fondi europei di cui tanto si parla e che nei prossimi anni verranno dedicati anche alla mobilità sostenibile».
Anche gli spazi, secondo Barcucci, non sono un problema: «Abbiamo dei grandi viali con i controviali che potrebbero essere sfruttati per i binari, ma abbiamo anche i binari del treno a Castellanza. Il tram potrebbe unire finalmente l’Altomilanese, da Gallarate a Busto a Legnano, rendendo più attrattivi anche i nostri centri storici – ne è convinto il militante ambientalista – gli spazi ci sono, quel che manca è la volontà di fare uno scatto in avanti verso una dimensione urbana europea».
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