– Trattativa Mascioni Spa: ieri l’incontro in Provincia. Le istituzioni lasciano la palla ai sindacati: a loro il compito di stilare una proposta per arrivare a un accordo. Il piano messo sul tavolo dall’azienda era infatti stato bocciato settimana scorsa dall’assemblea dei lavoratori. L’azienda, che fa parte del gruppo Zucchi, attraversa una fase di crisi strutturale che si protrae da almeno quattro anni. La riduzione dei costi, contenuta nella proposta fatta ai lavoratori, si basava sul taglio di circa 100 posti di lavoro,
con prepensionamenti, mobilità volontaria, incentivi all’esodo e sospensione del contratto aziendale per tre anni. La proposta dovrà ovviamente essere diversa dalla precedente deve tener conto del fatto – come si è già scritto – che i margini di manovra sono quasi inesistenti. Gli esuberi previsti, infatti, fanno parte del piano concordatario che l’azienda si è impegnata a rispettare nei confronti dei creditori per garantire le condizioni necessarie alla sua permanenza nel mercato di riferimento. Da fonti vicine ai vertici aziendali si apprende che la proposta in questione non dovrà contenere misure che ricorrano ad ammortizzatori sociali, mobilità volontaria e prepensionamenti in quanto vie già percorse senza successo. La palla passa ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali. Alle 13:30 di oggi è fissata una nuova assemblea dei lavoratori durante la quale saranno fatte delle scelte e dovrà essere stilata quanto meno una bozza di proposta. Al momento non è stata fissata una scadenza; non c’è insomma la data per un nuovo incontro tra le parti. Qualora fallisse anche il tavolo provinciale la questione sarà demandata ai tavoli regionali. In caso di nuovo fallimento le parti saranno libere da vincoli. L’azienda potrà procedere con i licenziamenti e le organizzazioni sindacali potranno mettere in campo tutte le forme necessarie per la tutela dei lavoratori.