Pensare che i piccoli Comuni del Varesotto siano immuni dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, sarebbe un grave errore di sottovalutazione e un grande regalo alle mafie. Questo è il messaggio che è emerso martedì durante la serata commemorativa del venticinquesimo anniversario ella strage di Capaci, organizzata dal Comune di Travedona Monate.
“Non c’è libertà senza legalità” il titolo del prestigioso convegno che si è tenuto nella sala congressi Don Luigi Ponti, al quale hanno preso parte, oltre al sindaco e al parroco anche due magistrati del calibro di , pm della Procura di Varese e , del tribunale dei minori di Milano, la quale ha raccontato del suo incontro,da giovane magistrata, con . Presenti anche rappresentati delle Agende Rosse, gli studenti delle scuole medie di Travedona, oltre ad associazioni del territorio, sindaci della zona, agenti di polizia e tanti cittadini.
«Una serata positiva – commenta Colombo – perché tutta la società si è schierata a favore della legalità, dal Comune, alla parrocchia, alla magistratura, alla scuola, al mondo del volontariato, sociale». Gli studenti delle scuole medie del paese hanno presentato i loro lavori sulla figura del giudice .
«Nessuno purtroppo può dirsi immune dalle infiltrazioni mafiose, neppure i piccoli Comuni come il nostro» sottolinea il sindaco, il quale, pur senza entrare nel merito, ha portato qualche esempio concreto. «Il nostro è un territorio dove ci sono interessi e soldi – spiega Colombo – Travedona Monate ha avuto industrie importanti e la criminalità organizzata si trova a suo agio quando si tratta di bancarotte o abusi edilizi; nessuno può dirsi esente o considerarsi al sicuro».
La mafia si manifesta in varie forme insomma, adattandosi; se al nord non ha senso parlare di pizzo da pagare ad esempio, le modalità per penetrare nel nostro tessuto sociale ed economico ci sono comunque, magari ancora più subdole ed è doveroso tenere alta la guardia.
Il convegno in onore di Falcone e Borsellino si è concluso con un messaggio di speranza; «occorre portare nel cuore l’amore verso la propria comunità e il prossimo, partendo dal proprio impegno e dal proprio lavoro quotidiano – afferma il sindaco – cercando la via per il bene comune».
L’impegno di Travedona nei confronti della legalità, nel ricordo e in nome dei due magistrati uccisi dalla mafia, parte da lontano. Nel 2010 la piazza di fronte al municipio è stata intitolata a Paolo Borsellino, mentre nel 2012, la sala consiliare è stata dedicata a Falcone, Borsellino e agli agenti della scorta; due luoghi simbolo del paese. «Non un gesto retorico , ma la volontà di ribadire il nostro impegno per la legalità a tutti coloro che passano davanti o entrano in municipio» spiega il primo cittadino.
Che ha quindi raccontato anche un episodio legato alla morte di Borsellino: «Avevo 21 anni e mi colpì molto il fatto che il giudice venne ucciso mentre andava a trovare sua madre; la spietata mafia aveva voluto entrare anche nell’intimità familiare».