– «Smettila di giocare con i videogames. Devi studiare». Sono circa le 12.30 quando Giuseppe Basso si rivolge così al figlio di 15 anni, il secondo di tre nati da un matrimonio felice.
Padre e figlio sono al piano terra della villetta di Morosolo. E Basso esplode: forse in preda a un raptus, sicuramente agendo d’impeto e senza premeditazione, afferra un coltello e pugnala il figlio tre volte. Poi il panico.
Basso forse si rende conto solo in quel momento dell’accaduto,
Vede il figlio sanguinante, ferito, terrorizzato. E fugge. Intanto il figlio viene ricoverato in ospedale: condizioni serie, ma non è in pericolo di vita.
Il papà invece raggiunge Brunello dove ha sede la Tecnosteel, l’azienda di cui è socio e amministratore delegato. E lì, al primo piano, viene trovato morto. Uccisosi con una violentissima pugnalata dritta al cuore. Il pm disporrà l’autopsia ma altre sono le domande: perché un uomo misurato, professionale, normale, gentile, si è tolto la vita? Fonti vicine alla famiglia parlano di un momento stressante collegato al lavoro. Ma il socio della Tecnosteel assicura: «Nessun problema in azienda».