Preso il killer di : i carabinieri del comando provinciale di Varese chiudono un cold case vecchio di 13 anni. Ad incastrare l’omicida il profilo Facebook dell’uomo che, ormai stabilitosi in Germania da anni e ignaro del fatto che il complice lo avesse tradito perché fuggito subito dopo il delitto, postava video e foto senza immaginare che la procura della Repubblica di Varese e i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale varesino «non hanno mai smesso di dargli la caccia – hanno spiegato il procuratore di Varese e il colonnello , comandante provinciale dell’Arma di Varese – Il fascicolo, riassegnato al pubblico ministero ha avuto nuovo impulso. Grazie a un’indagine durata un anno siamo arrivati alla cattura dell’omicida».
E la giustizia tanto attesa è arrivata grazie a tanto acume e a tanta tenacia. È arrivata con l’arresto, su mandato di cattura europeo, di , romeno di 47 anni, che quella notte tra il 10 e l’11 settembre 2004 fu l’esecutore materiale del delitto. Ossola, 87 anni, fu ucciso a colpi di roncola nella vecchia cascina di Comerio dove viveva solo e in modeste condizioni.
Lo uccise per rapinarlo. Con lui c’era il complice , all’epoca venticinquenne, suo connazionale, che fece da palo. Nastase fu arrestato pochi giorni dopo un secondo delitto: quello di , fruttivendolo di 60 anni, assassinato a coltellate nella sua abitazione di Novara il 15 settembre 2004. Sempre a scopo di rapina.
La coppia killer commise due omicidi e una violenza sessuale, nel milanese, in quattro giorni. Nastase fu arrestato in seguito al delitto Zito, mentre il Ris di Parma a Comerio individuava le sue impronte digitali nella casa di Ossola. Lui era l’elemento comune ai due omicidi.
E Nastase interrogato parlò. Disse che a uccidere materialmente Zito era stato lui, accollandosi la responsabilità della mattanza novarese, ma che a massacrare a colpi di roncola Ossola a Comerio era stato Sinauschi. A turno si erano scambiati i ruoli di palo e carnefice.
Sinauschi era però nel frattempo sparito nel nulla. L’uomo si spostava molto spesso tra Italia ed estero. Era stato lui a portare Nastase in Italia ed era stato lui a portarlo da Ossola per la rapina. Sinauschi aveva fatto qualche lavoretto per la vittima e sapeva che in casa nascondeva del denaro. I carabinieri avevano capito immediatamente che gli autori del delitto a scopo di rapina conoscevano la vittima: Ossola viveva in condizioni modeste in una cascina affatto appariscente. Nulla che potesse attirare l’attenzione di un rapinatore.
Gli autori dell’aggressione erano andati a colpo sicuro: i militari ne hanno avuto conferma quando, nascosti nella legnaia di Ossola, hanno trovato 4 mila euro in contanti e alcuni libretti di risparmio. Gli assassini sapevano che in casa era nascosto del denaro. Sinauschi si era reso irreperibile ma i carabinieri non hanno mai smesso di cercarlo. Nemmeno sui social network: individuando, infine, il suo profilo Facebook. C’era una sua foto profilo e l’unico accorgimento preso era stato quello di usare il suo secondo nome: Daniel.
Sinauschi viveva nella Bassa Baviera, in Germania. Il pm ha spiccato il mandato d’arresto europeo eseguito dalla polizia tedesca. Sinauschi è stato estradato: è nel carcere di Rebibbia. È già stato interrogato e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nastase invece è già stato condannato nel 2006 in via definitiva alla pena dell’ergastolo.