È partita la raccolta formale delle adesioni alla class action di Altroconsumo e di Codici contro Trenord, con l’obiettivo di risarcire i pendolari per i disagi patiti nel dicembre 2012. Sono centinaia i varesini che hanno già consegnato il «mandato» a una delle associazioni, che poi faranno convergere le adesioni in un’unica azione risarcitoria.
«Abbiamo già ricevuto 103 adesioni formali dai pendolari della provincia di Varese, che diventano 489 per tutta la Lombardia – conferma , segretario regionale di Codici – Nello stesso tempo stiamo ricontattando i 2.500 pendolari lombardi che avevano aderito in precedenza, dei quali un bel numero sono di Varese».
In tribunale, in primo grado, la class action era stata ritenuta illegittima per la non omogeneità delle richieste. Si trattava di pendolari che avevano viaggiato in orari e su tratte diverse.
Ma, nel marzo scorso, l’azione risarcitoria è stata ammessa dalla corte d’appello di Milano, che ha ritenuto che il disservizio abbia colpito tutti gli utenti in modo analogo, pur traducendosi in conseguenze negative specifiche e individuali a seconda della tratta percorsa o del ritardo accumulato. Quindi adesso migliaia di pendolari lombardi – 700 mila secondo Altroconsumo – hanno diritto di agire collettivamente per essere risarciti per i disagi subiti nel 2012, quando per oltre una settimana il sistema di trasporto su rotaie è andato in tilt. Ci sono alcuni mesi di tempo per raccogliere le adesioni.
«Sono stata la prima a lanciare in rete l’idea della class action – racconta , giornalista di Laveno – Nei giorni del disservizio ho lanciato una campagna virale su Twitter con l’obiettivo di far rispettare i nostri diritti. Poi sono andata in polizia e ho fatto un esposto per dire che Trenord mi impediva di tornare a casa. Ho mostrato quel foglio ad altri pendolari bloccati in stazione, che hanno fatto lo stesso. Poi sono diventata capofila per Codici e siamo andati avanti nella class action».
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