Il corridoio ferroviario di Luino si adegua: da Regione e Rfi piovono 30 milioni di euro per «risolvere le interferenze», eliminando i 15 passaggi a livello più critici sulle linee Luino-Gallarate e Laveno-Sesto Calende, che dal 2020 raddoppieranno il traffico merci, accogliendo i convogli da quattro metri in arrivo dall’Alptransit. «Opere che soddisfano le esigenze del nostro territorio» le definisce l’assessore regionale . Ma Laveno trema: «Impatto devastante» denuncia il sindaco .
Ieri l’accordo Regione-Rfi da 30,3 milioni di euro ha visto la luce a Palazzo Lombardia. Nella prima fase, come spiega, consigliere provinciale delegato alla mobilità, che ha svolto il ruolo di coordinamento delle istanze del territorio nel confronto con Regione e Rfi, «verranno eliminati tre passaggi a livello a Laveno Mombello, due a Luino, tre ad Ispra, tre a Sangiano, uno a Maccagno con Pino e Veddasca e tre tra Taino e Angera». Ad oggi sono già
stati progettati gli interventi, che solo in alcuni casi prevederanno la sostituzione secca dei passaggi a livello con i sottopassi, mentre in altri casi saranno abbinati ai lavori di adeguamento delle sagome delle gallerie per risparmiare sui costi. Ad Ispra ad esempio verrà costruito un sovrappasso per bypassare i passaggi a livello e raggiungere la caserma dei vigili del fuoco e il Centro Comune di Ricerche. A Maccagno il passaggio a livello verrà sostituito grazie all’ampliamento di un sottopasso che oggi consente il transito di un solo veicolo. A Sangiano la chiusura dei tre passaggi a livello verrà compensata con una nuova bretella stradale.
Ci sono anche delle criticità su cui sarà necessario fare degli approfondimenti in fase di progettazione definitiva, come la sostituzione del passaggio a livello di via Labiena, sulla statale 394 a Laveno, con un sottopasso che imporrà la delocalizzazione di 14 famiglie che si vedranno demolire l’abitazione, oppure come gli interventi da realizzare a Luino, in pieno centro storico. «Per Laveno è un problema enorme – ammette il sindaco Ielmini – l’idea di costruire un sottopasso in pieno centro ci dà il mal di testa. Se ci aggiungiamo la demolizione di abitazioni per 13-14 famiglie, a cui dovremo garantire una sistemazione alternativa, non è cosa da poco». Ecco perché, a fronte di un «impatto di queste opere che»¸ prevede Ielmini, «sarà devastante» per la città di Laveno, il sindaco invoca un aiuto alle istituzioni: «Veniteci incontro per realizzare tutti gli interventi collaterali che possano rendere fattibili queste opere». Ma per l’assessore allo sviluppo di Luino quella della riqualificazione della ferrovia «è una bella opportunità e una sfida, per dare nuove prospettive all’indotto turistico sul Lago Maggiore. È il nostro “pozzo di petrolio”».