Certo, se la Pro avesse quanto meno conquistato un punto, l’avvicinamento al match sarebbe stato più soft e con qualche nervosismo in meno. Non avrebbe comunque reso il diavolo meno nero di quello che è. Ovvero: l’Alessandria è una signora squadra e tale rimane.
È la tesi del direttore sportivo tigrotto Fabio Tricarico: «Sapevamo che avremmo incontrato una squadra forte e costruita in estate per lottare per la promozione e questo non cambia la preparazione della gara anche se,
lo ammetto, la sconfitta con l’Arezzo ha dato fastidio interrompendo la striscia positiva di quattro partite. Va detto però – rimarca il ds – che sul piano della prestazione la squadra ha fatto dei passi in avanti a cominciare dal possesso palla e questo penso sia merito di Monza, oltre a creare delle occasioni da gol. La partita con l’Arezzo l’hanno vista tutti: loro hanno fatto due tiri e hanno fatto due gol. Siamo andati più noi vicino alla loro porta, però la partita è finita con la loro vittoria».
Per Tricarico occorre ripartire da lì per non perdere autostima e per ritornare a «muovere la classifica e sono convinto che la Pro Patria ha tutto per venire fuori dalla situazione critica. Valuto il mese e mezzo da quando sono alla Pro e non mi sembra di aver visto squadre che ci abbiano messo sotto. Voglio dire: ce la possiamo giocare anche se sappiamo che abbiamo dei problemi e il primo è quello del fondo atletico. Non ne ha questa squadra e sta facendo bene Monza a forzare per mettere benzina nelle gambe. Non è facile cominciare a lavorare da metà agosto e dopo quindici giorni già essere in campo per il campionato. Ovvio che poi lo paghi. C’è bisogno di lavorare ed è questa la linea del nuovo allenatore che si è fatto la sua esperienza nelle giovanili e nei campionati dilettantistici».
Non solo corsa, serve anche «cattiveria agonistica che difettava a questa squadra, a maggior ragione se sei in fondo. Monza l’ho voluto proprio per trasmettere carattere a questo gruppo. È un tecnico che ha lavorato con i grandi e i piccoli e dunque sono certo che ce la farà perché non gli manca certo la personalità».
Terzo aspetto, la tattica da ricercare «attraverso un equilibrio fra tutti i reparti. Abbiamo abbondanza di qualità in avanti, ma dobbiamo calibrare bene anche difesa e centrocampo. Serve la collaborazione di tutti e sono ottimista: ce la faremo a venire fuori da questa situazione. A salvarci. A gennaio poi si apre il mercato e qualche aggiustamento ritengo che verrà fatto». Da chi? «Io rispondo a Vavassori: è lui il mio riferimento. È lui il patron», la laconica quanto plastica risposta di Tricarico.
Alessandria, Feralpisalò, Renate, Cremonese e Venezia: sono le cinque partite che mancano per arrivare a Natale. In gioco quindici punti, quanti se ne prenderà la Pro? «Fare tabelle quando si è in fondo non serve a nulla perché le guardi tutte dal basso e con tutte devi mettere la stessa cattiveria agonistica. Non puoi pensare di gestire niente. Gli avversari li devi affrontare tutti con uguale grinta e con la medesima voglia di vincere, che si chiamino Cremonese, Renate o Venezia. Abbiamo delle alternative? Non penso».
Chiusura su Pippo Antonelli che sulla carta è ancora il responsabile dell’area tecnica, ma che sembra uscito dai radar. Sentenzia Tricarico: «Io alla Pro Patria ci sono. Degli altri non rispondo».