Triplo battesimo nelle Valli: i bambini tornano a far sperare la comunità

Nel piccolo paese di Veddasca, un triplo battesimo ha celebrato nuove nascite, segno di speranza per una comunità montana colpita dallo spopolamento

Nel giugno 2019, Veddasca aveva festeggiato la nascita della piccola Agata, la prima bambina venuta al mondo in questo territorio montano dopo ben ventotto anni. Un evento accolto con grande gioia da tutta la comunità, che si estende dal lago a Maccagno fino ai mille metri di altitudine, al confine con la Svizzera. Da allora, altri fiocchi di nascita hanno colorato le porte di case immerse nella quiete della montagna: nel 2020 per il fratello di Agata, Daniele, e due anni fa per il piccolo Ethan. Segnali incoraggianti che lasciano sperare in un futuro di rinascita per una zona fortemente colpita dallo spopolamento degli ultimi decenni.

Il Covid e il crescente desiderio di una vita più autentica e tranquilla, uniti alle opportunità del lavoro da remoto, stanno lentamente cambiando le prospettive di questi luoghi. Storie di famiglie che, con l’aiuto di servizi essenziali come il pulmino scolastico, riescono a vivere e crescere qui i propri figli dimostrano che una vita serena in montagna è possibile. I bambini frequentano oggi la scuola dell’infanzia e un domani le scuole dell’obbligo, mantenendo viva la speranza di un ritorno alla vitalità per queste aree rurali.

Sabato 5 ottobre, un evento speciale ha rafforzato questo senso di speranza: un triplo battesimo nella chiesa di Graglio, un piccolo paese immerso nel verde a 895 metri di altitudine. Officiata da don Nicola Porcellini e don Viniero Roncarati, la cerimonia ha celebrato Ethan, residente del paese, e i fratellini Adam e Adrian, villeggianti con la loro famiglia, innamorati di questi luoghi a tal punto da esprimere il desiderio di vivere lì stabilmente.

La comunità si è stretta intorno alle famiglie per festeggiare, offrendo un rinfresco organizzato dai volontari del circolo locale dopo la Messa. Gli ospiti, alcuni venuti da “lontano”, magari solo dall’altra parte della provincia, sono rimasti sorpresi nello scoprire che per raggiungere il circolino dove si teneva il rinfresco bisognava salire fino alla cima del paese. «È solo una passeggiata» rispondevano con serenità i più abituati a quei sentieri tortuosi, consapevoli che le salite, inizialmente spaventose, regalano una volta in cima un panorama di rara bellezza.

Con il verde delle montagne a fare da sfondo e la gente del posto pronta ad accogliere tutti con un sorriso, gli ospiti, ammirando i bambini che si divertivano con lo spettacolo del clown Martin Stigol, avranno probabilmente pensato che anche in questi luoghi remoti si può trovare felicità e serenità. E chissà, magari anche loro staranno valutando la possibilità di farne la loro casa.