Troppa Milano per Varese

Armani Milano 85
Openjobmetis Varese 60

parziali: 27-13, 25-11, 22-12, 11-24

Milano: Gentile 6, Hackett 5, Cerella 2, Bartoli, Melli 6, Meacham, Ragland 5, Brooks 26, Moss 3, Kleiza 8, Gigli 10, Samuels 14. All. Banchi.



Varese:
Rautins 3, Daniel 7, Casella 11, Robinson 9, Diawara 22, Okoye, Callahan 4, Kangur 4, Affia ne, Balanzoni ne, Lepri ne. All. Pozzecco.

Milano è più forte. Lo sapevamo, partivamo nettamente sfavoriti in questa semifinale del Trofeo Lombardia. Non sempre il più forte vince, ma stavolta sì. E anche di tanto: 85-60, e poteva andare peggio.

Perché sostanzialmente non siamo mai stati in partita, se non nel quarto periodo. Dopo un effimero vantaggio della Openjobmetis (5-2), l’Armani ha preso un’altra strada, a un’altra velocità, e Varese non le ha preso più la targa.

Il Poz parte con il solito quintetto base: Rautins Diawara, Robinson, Daniel e Kangur. A muovere per primo la retina al PalaBanco è Ed Daniel, che poco dopo si allaccia involontariamente con Samardo Samuels, che cade rovinosamente terremotando il palazzetto.

Andy Rautins inizia con qualche difficoltà dall’arco, mentre Milano trova il canestro subito con continuità. Diawara è carico e schiaccia tutta la sua rabbia sul ferro per il 7-11 dopo 4’. Il quintetto di Banchi trova però strada libera davanti, Poz è costretto a chiamare time out dopo un inizio difficile: al 6’ è già +10 Milano. Marshon Brooks è in serata, vede il canestro largo quanto il palasport, mentre per Varese sembra la cruna di un ago. A fine primo quarto i campioni d’Italia dilagano a +14, mentre sulla panchina varesina campeggia ancora il cartello “lavori in corso”.

Il Poz si agita, protesta, incita, ma tra i meneghini inizia a segnare anche Kleiza. Kuba Diawara sembra l’unico ispirato, lotta, segna, fa a sportellate. Daniel inizia a carburare e mostra un’intesa bellissima con il Poz, a cui dedica ogni canestro: lotta sotto, stoppa Ragland, lancia segnali positivi nonostante in lunetta vada in bianco.

L’arbitraggio certamente non aiuta, soprattutto quando, a pochi secondi dall’intervallo lungo, un fischio misterioso rovina un’azione difensiva pregevole. E a metà corsa il tabellone dice 52-24, notte fonda per i nostri. E la partita non c’è più.

Si fa fatica, si fa tremendamente fatica, ma da noi non ci si arrende. E si esulta anche solo per un rimbalzo strappato, per una stoppata di Daniel zoppicante, per una difesa riuscita. Il passivo resta pesante, a fine terzo quarto Milano raggiunge il +38. E a inizio quarto periodo Rautins cade rovinosamente e resta a terra: esce dal parquet accompagnato a spalla da Robinson e Bianchi, a peggiorare ulteriormente una serata negativa.

Ma gli ultimi 10’ ci regalano una reazione rabbiosa di Varese, con Casella che finalmente fa ciuff dall’arco e Diawara che funge da capopopolo. Se c’è una nota positiva, è l’ultimo quarto. La sconfitta è netta, ma nei volti dei giocatori c’è fiducia. Ripartiamo da qui.

© riproduzione riservata