– Allarme truffe anche a Gallarate. L’ondata di segnalazioni che sta colpendo la provincia non risparmia la città dei Due Galli: coinvolte due donne che dicono di dover raccogliere l’importo della tassa sui rifiuti.
A segnalarlo, su Facebook, è un cittadino gallaratese la cui madre è rimasta vittima di questo raggiro. Tutto è avvenuto martedì scorso in vicolo Volpe, zona di case popolari a due passi dal centro storico pedonale. Protagoniste della truffa sono due donne.
Di una delle quali viene fornita anche una breve descrizione: «Ha circa 45 anni, biondi capelli lisci sulle spalle, altra circa 1,65». Insieme ad una complice si è presentata martedì in centro a Gallarate, suonando ai campanelli e dicendo di essere incaricata di riscuotere la tassa sui rifiuti.
«Ha lasciato a mia madre una serie di documenti e alla fine, con la scusa di abbassare l’importo, si è presa 20 euro in contanti». Ovviamente è un raggiro. E lo è per due motivi: l’ammontare della Tari si calcola a partire da aliquote fissate dal Comune e quindi non si può modificare a piacimento; inoltre, l’imposta si paga su bollettini spediti dal Comune, non certo in contanti ritirati porta a porta.
Il figlio della signora truffata ha pubblicato la sua segnalazione sulla pagina Facebook “Sei di Gallarate se…”, spiegando di avere tutte le intenzioni di sporgere denuncia nei confronti delle due donne.
Anche per questo chiede a chiunque avesse informazioni al riguardo di contattarlo tramite il social network.
Quello gallaratese è però solo l’ultimo allarme in provincia di Varese. Gli ultimi casi, segnalanti nei giorni scorsi, si sono registrati nel capoluogo e a Busto Arsizio, dove i truffatori dicevano di dover controllare la presenza di mercurio nell’acqua, affermando che avrebbe potuto danneggiare preziosi e contanti. Per questo si chiedeva al malcapitato di metterli in frigo: dopodiché con una scusa si distraeva la vittima, mentre un complice fuggiva col malloppo.